Ieri mattina il tempo era piovoso, brutto e freddo. Dalle montagne intorno a Omegna, si stavano rialzando le nuvole e la nebbia e si vedeva la neve, caduta abbondante e bassa, negli ultimi giorni.
Mia mamma ed io siamo uscite alle nove per andare a Omegna al Forum dove abbiamo partecipato a " Cent'anni ", organizzato dall’Anpi Cusio, dalla Casa della Resistenza di Fondotoce, dall'Istituto storico della resistenza e della società contemporanea nelle province di Biella e Vercelli "C. Moscatelli" e dall' Istituto storico della Resistenza e della società contempranea nel novarese e nel VCO "P. Fornara".
E' stato un incontro pubblico molto affollato e partecipe nel centesimo anniversario della nascita di Filippo Maria Beltrami, Albino Calletti, Gianni Citterio, Pippo Coppo, Vincenzo Moscatelli, partigiani del Cusio-Ossola durante la lotta di liberazione 43-45, e in occasione del 65° anniversario della prima "calata in Omegna" dei partigiani guidati dal Capitano Beltrami
Una mattinata molto speciale e commovente ed importante per ricordare un passato lontano ma ancora vicino, di cui spesso mia mamma ricorda momenti tragici, persone che hanno partecipato a quella storia, persone che lei ha conosciuto, alcune delle quali sono state descritte nei libri di storia locale ma che anch'io ho conosciuto anni fa...
Alla manifestazione erano presenti anche Michele, il figlio del Capitano Beltrami, e la figlia di Moscatelli
Molte belle le parole di entrambi pubblicate oggi nella pagina del Vco - La Stampa
Michele ha ricordato che c'è un filo ideale che lega le figure storiche della lotta di Liberazione con chi oggi è protagonista di una nuova Resistenza : " Gli eroi di ieri portano il nome di mio padre ( il leggendario Capitano ucciso dai nazifascisti a Megolo nel ' 44 con i suoi compagni partigiani ), di Cino Moscatelli, di Gianni Citterio - Redi-, di Pippo Coppo e di Albino Calletti - Capitano Bruno- , gli eroi di oggi sono Guido Rossa o Roberto Saviano che combatte una nuova guerra di resistenza contro mafia e poteri forti"
"...il coraggio di un giovane come Saviano che non ha esitato come fecero 65 anni fa i nostri genitori a schierarsi dalla parte della giustizia a costo di pagare con la vita . Roberto Saviano, i magistrati coraggiosi e le persone che ogni giorno, spesso senza apparire, lottano per una società migliore camminano sullo stesso sentiero che percorse mio padre ed i partigiani che un tempo lottavano sulle nostre montagne..."
Attraverso i ricordi e le testimonianze dei pochi rimasti ormai ed i ricordi dei figli dei familiari e dei parenti più giovani, abbiamo ricordato i partigiani e le loro vite di stenti di fatiche di freddo di paura e di coraggio, nascosti in montagna per difendere la nostra libertà ed il nostro futuro di paese democratico
... e come ha ricordato Vittorio Beltrami , ex presidente della Regione Piemonte ed attuale presidente della Casa della Resistenza di Fondotoce, la lotta di Liberazione non fu un fatto d'arme ma una rivoluzione morale e culturale di cui furono protagonisti i giovani partigiani ...
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