domenica 17 febbraio 2008

L' on. Marini ad Omegna

Mercoledì scorso era il 64° Anniversario della Battaglia di Megolo
Megolo è un piccolo paese della Val d'Ossola dove, durante la seconda guerra mondiale, si svolse uno degli episodi più tragici della lotta partigiana di questa parte di Piemonte al confine con la Svizzera. A Megolo il 13 febbraio 1944 caddero il capitano Filippo Maria Beltrami - originario di Cireggio, la parte di Omegna che si trova sulle alture sopra il Lago d'Orta -,Carlo Antibo, Bassabo Bressani, Aldo Carletti, Gianni Citterio, Angelo Clavenna, Bortolo Creola, Antonio Di Dio, Emilio Gorla, Paolo Marino, Gaspare Pajetta - il fratello dell' onorevole Giancarlo Pajetta - e Elio Toninelli.
I loro 12 nomi sono stati incisi sulla pietra del monumento funebre al Cortavolo, il luogo dove si svolse la sanguinosa battaglia, che attualmente si raggiunge da Megolo risalendo x un chilometro e mezzo una ripida strada asfaltata che passa accanto al cimitero, dove sono stati sepolti i corpi di Pajetta e Carletti, " amici nella breve giovinezza, compagni nella guerra partigiana e nella morte".
Quel lontano giorno di un gelido inverno di guerra, tra i boschi del Cortavolo, con il giovane Capitano, marito e padre di 3 figli, che aveva rinunciato ad una vita agiata x combattere con la Resistenza, c'erano una cinquantina di uomini. L' attacco coordinato dal capitano Simon iniziò alle prime luci dell'alba e fu condotto da un contingente di SS Polizei, unità dei Presidi di Domodossola e Villadossola, reparti della Legione Monterosa, della XXIX Legione e della Milizia Confinaria, 250 uomini ai quali si aggiunsero in seguito dei rinforzi. I partigiani lottarono strenuamente, ma la battaglia finì con una strage. I feriti fuggirono sulle montagne ed i morti furono violati da chi non ebbe nessuna pietà di loro neppure da morti.
Mercoledì scorso a Cireggio si è svolta una messa ed una cerimonia commemorativa
Oggi invece a Omegna alle 11 al Cinema Teatro Sociale c'è stata l' Orazione Ufficiale tenuta dal Sen. FRANCO MARINI, Presidente del Senato della Repubblica
Anche stamattina, come quel lontano 13 febbraio, era una giornata gelida e senza sole ma il teatro era strapieno. Vi erano gli anziani partigiani superstiti, come il signore seduto davanti a me con il fazzoletto dell'Anpi, i labari di molte città partigiane del VCO e di Novara, i sindaci, i politici, le autorità, le forze dell'ordine, la gente comune, come mia mamma ed io, e Michele Beltrami, il figlio del Capitano.
L'on Marini ha parlato per quasi un'ora, un bel discorso sulla democrazia e sulla libertà, nata da quei lontani anni di guerra e di resistenza. Ma ha anche ricordato che noi torneremo a votare con una legge che non va bene, una legge che ha diviso il Senato in due parti, creando problemi e difficoltà notevoli a governare, ed ha fatto una carrellata su quella che è la politica attuale, dove ci si preoccupa dei propri individualismi e dei propri interessi, ma non dei cittadini e del loro benessere, una politica che pensa ai nemici e non agli avversari ...
Un discorso complesso molto interessante che ha riscosso un nutrito battimani da tutti noi che eravamo presenti.
Sicuramente un' esperienza unica da aggiungere ai miei frammenti di Memoria !

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi è sempre sembrato un uomo onesto. Come sempre un post appassionato, Giulia

Franca ha detto...

Il Presidente Marini chieda a Veltroni come mai nei documenti del Pd è stato "dimenticato" di inserire la Resistenza tra i valori fondanti...

marina ha detto...

Cara Erica tu fai un lavoro davvero meritorio! E poi hai un modo così partecipato di parlarci della Resistenza che mi commuove!
grazie marina

Anonimo ha detto...

E'bello che tu ci renda partecipi di questa esperienza, che ricordi questi episodi specie in tempi in cui a molti giovani sfuggono gli ideali della Resistenza e della Liberazione: fa veramente bene parlare a voce alta di solidarietà e interessi collettivi. Un abbraccio, Fabio

ericablogger ha detto...

grazie!
nel nuovo blog ho anche parlato della strage di Meina, la vera storia di Hotel Meina
un saluto erica

francesca ha detto...

ciao Erica:) buona serata

BC. Bruno Carioli ha detto...

Ogni iniziativa che ricorda la Resistenza, i suoi valori, i suoi eroi, ci aiuta nella quotidiana fatica per difendere i valori democratici e costruire una società più giusta.