lunedì 24 settembre 2007

Zubin Metha

" Sventurata la terra che ha bisogno di eroi” Bertold Brecht
Non ho mai amato gli eroi e non sono mai stata fanatica. Neanche da giovane avevo un idolo speciale del cinema, dello sport o della canzone. Amavo la musica, lo sport ed il cinema, oltre a leggere, ma non ho mai seguito le mode ed i modelli imposti dalla pubblicità.
Ricordo i miei anni passati a Torino ai tempi dell'Università quando spesso nei dintorni di Palazzo Nuovo, dove c'è la Facoltà di lingue straniere, vedevo per strada personaggi famosi del cinema o del teatro e della tv, che andavano negli studi televisivi di via Verdi, lì vicino, e non mi veniva mai neppure in mente di chiedere loro un autografo!
Ho visto da vicino vicino Giorgio Albertazzi che stava scendendo da una macchina con autista o Paolo Ferrari che allora era famosissimo per il suo personaggio dell'uomo in ammollo della pubblicità dei detersivi e Micaela Esdra, che recitava spesso in teatro. Erano gli Anni '70 e sono ormai passati 30 anni
Ma anche se sono cambiate tante cose e sicuramente sono molto cambiata io, e non solo fisicamente, non ho perso l'abitudine di non essere fanatica.
Ieri per esempio sono andata a Milano con il solito gruppo dell'Università della terza età di Omegna, che frequento da tanto tempo ormai, per assistere alle 11 di mattina alla prova finale di un concerto della Scala di Milano diretto da Zubin Metha
E' stato molto bello ed emozionante sentir suonare l' 8a sinfonia di Schubert, l'Incompiuta, ed una delle sinfonie di Anton Bruckner dall'orchestra della Scala con la direzione calma e pacata di Metha, un grande, il più grande direttore dei nostri tempi.
Due ore scarse di musica sublime e l 'occasione di vedere dalla vicinanza della platea quest'uomo che ho molto apprezzato in passato in occasioni televisive, come i concerti di Capodanno da Vienna.
Sicuramente un grande genio, ma anche un uomo non tanto giovane, non tanto alto, pacato e tranquillo, in pantaloni scuri e con una maglietta semplice semplice di lanetta grigia
Il suo grande carisma lo si sentiva nel modo di dirigere, sicuramente, ma era anche un uomo, affabile e gentile, con i musicisti e con il pubblico che lo ha applaudito con molto entusiasmo ....
La mia giornata a Milano è continuata poi nel pomeriggio alla Pinacoteca di Brera, dove io ero già stata altre volte in passato, e lì ho potuto rivedere alcuni splendidi meravigliosi quadri che sempre mi lasciano senza parole e senza fiato per la loro bellezza e per la loro intensità
E' veramente un grande dono di madre natura saper dipingere, ma nascere artisti come un Caravaggio, un Bramante, un Mantegna, un Raffaello o un Tiziano ... è veramente il più grande dono che la natura abbia potuto dare a questi uomini
E una volta ancora ho potuto ammirare il Bacio di Hayez, che mi è sempre piaciuto tantissimo fin dai tempi in cui studiavo Storia dell'Arte alle Superiori
Sono arrivata a casa alle 7 di sera soddisfatta e piacevolmente stanca di essermi divertita moltissimo
Una domenica da riporre nel cassetto dei ricordi che non svaniscono mai !
Oggi invece i TG hanno dato la notizia della liberazione dei due soldati italiani sequestrati in Afganistan ma anche del loro ferimento
Un altro spiacevole e grave episodio di guerra
Auguriamoci che queste due giovani vite non diventino altri due eroi da piangere
Una preghiera per la loro salvezza, perchè sventurata è la terra che ha bisogno di eroi. Morti !!!

4 commenti:

Franca ha detto...

Stavolta non concordo con te sul finale.
Gli eroi sono quelli che sacrificano la vita per un ideale.
I soldati italiani in missione sono dei professionisti e per di più volontari che fanno il loro lavoro (tra l'altro questi due erano dei servizi segreti militari).
Per carità, un morto è un morto e piangiamo per tutti, ma ad un soldato che muore (speriamo che questo non sia il caso) facendo il suo lavoro si celebrano funerali di stato, ad un operaio che cade da un impalcatura?

Artemisia ha detto...

Che bella domenica, Erica! Concerti, musei, mostre, universita' dell'eta' libera... chissa' quando avro' il tempo!
Un caro saluto,

ericablogger ha detto...

cara Franca forse non hai capito la mia sottile ironia
per quanto mi riguarda non credo molto a certi eroi
purtroppo ultimamente le nostre missioni di pace finiscono sempre peggio
per me gli eroi sono gli umili che ogni giorno affrontano una pesante giornata faticosa di lavoro e rischiano la pelle in qualche cantiere o in qualche fabbrica !!!!
non certo in una missione di pace dove non si sa neppure con certezza se è stato il fuoco amico a mandare in fin di vita un militare del Sismi
Ma che ci faceva in Afganistan?
non dovevano andare solo volontari a costruire ospedali ecc ecc ????
un saluto erica

Anonimo ha detto...

Un altro bel post, mi ero persa un po' perchè sono stati giorni di grande fretta, purtroppo, ma arrivo sempre a leggerti con piacere. Un abbraccio Giulia