" La persona diversamente abile, come e più delle altre, ha bisogno di amare e di essere amata, di tenerezza, di vicinanza, di intimità. " Papa Wojtyla
L'anno scorso ho partecipato con la mia classe seconda A ad un progetto particolare insieme con i disabili mentali del centro diurno, dove loro svolgono attività varie. Noi insegnanti abbiamo dato la disponibilità ad accompagnare i nostri alunni ed alunne, in piccoli gruppi, e a svolgere tutti insieme una attività. Io ho partecipato alla mattinata della legatoria e ricordo ancora con estrema gioia quelle due ore speciali in cui abbiamo creato quadernetti e agendine e l'atmosfera speciale creatasi tra i nostri alunni ed i giovani diversamenti abili. Stare con loro è stata un'esperienza estremamente importante e intensa ...
Stamattina quell'esperienza si è rinnovata, ma a scuola da noi. Questa volta l' esperta ero io. Ho portato tanti gattini, paperelle ed orsetti di vari colori nel panno lenci, che avevo disegnato e poi tagliato con calma a casa, la scorsa settimana, e li ho dati ai ragazzi ed alle ragazze che, con i nostri 5 amici disabili, li hanno incollati e risistemati con la loro creatività.
E' stata di nuovo un'ora magica di sorrisi, di allegria, di contatti di mani e di parole, di gioia e di fraterna amicizia ...
Questa è la scuola che noi amiamo, la scuola semplice che aiuta a crescere, a socializzare, a capire che anche gli altri sono come noi, non sono diversi ma hanno solo delle difficoltà in più, che si superano con l'amore, l'amicizia e l'affetto
Con la mano che si tende x prendere la tua e dirti arrivederci, con la mano che si appoggia sulla tua spalla x farti vedere cosa è riuscito a fare, con le mani che ti stringono x darti un bacio e x dirti che è stato contento di essere stato lì, con noi , con la mano che si tende timida timida a darti appena le punte e ti dice ciao piano piano...
Se ci fossero più soldi x la scuola e x il comune, se ci fossero più progetti di questo tipo, ci sarebbero tante più ore da passare così, insieme, noi , i ragazzi, le ragazze e i giovani del centro, quei giovani che se ne sono andati con le loro tre educatrici, contenti e soddisfatti, con i loro pupazzini a ricordo di un momento speciale e unico...
Questa è anche la scuola, quella scuola di cui mai nessuno parla, ma che esiste, x fortuna !
8 commenti:
BRAVISSIMA continua così è bello leggere questo post in mondo così crudele ciao
Cara Erica
Non ho avuto questo tipo di sperimenti pedagogici, ma altro con alunni normali, non disabili ; ho iniziato alla fotografia alcuni alunni, e ho provato come te questa gioa di vedere i visi dei miei alunni quand l'imagine appariva nel rivelatore, o quand facevamo mostre e mettevamo le fotografie sul muro d'un corridoio ...
sono ricordi non dimenticabili .. e hai ragione, fossero i soldi, la scuola dovrebbe moltplicare queste attività, come luogo di sociabilità ... ma purtroppo, lo stato preferiscr spender i nostri soldi in cose inutili comme le armi ...
Amichevolmente
Jacques Poissenot
Hai ragione: gli episodi belli come quello che racconti purtroppo non fanno notizia ed e' un peccato. Deve esser bello vedere degli adolescenti entusiasti di qualcosa che non sia il proprio telefonino...
Brava!
Che bello quello che hai fatto e come lo racconti, che bello sentire queste belle esperienze, sono davvero stanca di questo pessimismo diffuso, di tutto questo parlare senza fare, senza mettersi in gioco. Grazie Erica davvero, un abbraccio Giulia. cerchiamo davvero di trovare un po' di positività
mettersi in gioco e fare non è sempre facile
ma se cominci poi non smetti più e ogni esperienza è più bella e gratificante
Ciao Erica, è intensamento vero questo tuo post e la felice esperienza che vi è descritta è la prova provata che con un pizzico di buona volontà ogni barriera sociale e di integrazione può essere facilmente abbattuta.
Salutoni!
Osvaldo :)
grazie della visita! Ti ha letto con molto piacere!:)
ti ho letto!!;)
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