mercoledì 10 febbraio 2010

Safer Internet Day

Ieri era il Safer Internet Day , la giornata europea per la sicurezza in Rete organizzata da InSafe, la rete europea di cooperazione per la promozione dell’uso sicuro di Internet, costituita e cofinanziata dalla Commissione europea, con il patrocinio del Ministro della Gioventù, in collaborazione con Polizia Postale e delle Comunicazioni e Save The Children.

Una ricerca condotta da Microsoft in 11 paesi europei, Italia compresa, su 14mila utenti, sia genitori sia minori, ha stabilito che " il 79% dei teenagers europei ha almeno una pagina personale su un social network" e che " il 43% ritiene sia pienamente sicuro postare e condividere informazioni personali attraverso i social media, al punto da inserire online anche dati e riferimenti particolarmente sensibili
In Italia il 26% dei ragazzi condivide il proprio indirizzo di casa, il 56% indica il nome della propria scuola, il 76% si scambia foto e video anche di amici e il 59% l’indirizzo di posta elettronica o di instant messaging.
Anche solo una di queste informazioni, condivisa senza attenzione nel Web, può permettere ad eventuali malintenzionati di aprire un fronte pericoloso di contatto.
... quasi due terzi dei teenager europei (63%) sono stati contattati online da sconosciuti, una percentuale che sale al 73% in Italia, la più alta tra i diversi paesi.
... più del 46% dei ragazzi spesso, spinto dalla curiosità, risponde a persone non fidate.
Nonostante queste evidenze, il 59% dei genitori si dichiara sereno sulla navigazione in rete dei propri ragazzi, convinto che sappiano adottare tutte le precauzioni per proteggere e condividere responsabilmente le informazioni online.
... ben il 40% dei genitori italiani non ne controlla i movimenti online o i post pubblicati. Percentuale che cresce se vista attraverso le risposte dei più giovani: per il 66% dei teenager europei, infatti, i propri genitori non fanno nulla per limitare o controllare il loro utilizzo di Internet. Così è anche per il 55% dei ragazzi italiani, mentre solo 1 su 10 ha un sistema di parental control installato sul proprio computer (12%) o utilizza Internet in soggiorno anzichè nella propria camera da letto (15%).
La presunta «tranquillità» dei genitori nasce anche dalla convinzione di saperne abbastanza o molto di computer e Web ( il 77% del campione in Italia), ma anche in questo caso i giovani la pensano diversamente e, solo il 56% dei figli, ritiene di avere mamma o papà sufficientemente competenti sulle nuove tecnologie."
I risultati dell’indagine confermano quindi l’urgenza di continuare ad investire nella sensibilizzazione sull’uso sicuro di Internet non solo tra le nuove generazioni ma anche verso genitori, insegnanti e tutti coloro che dovrebbero saper guidare e proteggere i ragazzi anche nel nuovo mondo virtuale." da La Stampa To
Stamattina ho accennato ai miei alunni di terza media alla giornata di ieri ed al messaggio in Tv "Posta con la testa " -Think B4 U post!- Quasi nessuno di loro lo aveva visto o vi aveva fatto caso.
Quando ho spiegato qual era il significato di questa pubblicità anomala, alcuni di loro, candidamente, mi hanno detto che sono stati contattati in passato da persone adulte malintenzionate ed uno di loro ha aggiunto che ha dovuto cancellare completamente la sua pagina personale in netlog , o un network simile, per il continuo spamming o stalking online, se preferite, da parte di adulti sconosciuti !!!
Mi è venuta la pelle d'oca a sentirli parlare dei rischi che hanno corso come se fossero fatti banali di tutti i giorni
Ma e i loro genitori ? ne avranno parlato con loro? si preoccuperanno di controllarli qualche volta?
Ma chi protegge i nostri minori, se nessuno in famiglia pensa ai danni che possono subire navigando in rete ?

5 commenti:

giovanna ha detto...

Erica,
più che fondati i dubbi che poni. Sono convinta anch'io che, a salvaguardia dei ragazzi, fascia d'età che tu consideri, si faccia davvero poco da parte di molti genitori. Me lo fa dire anche la mia esperienza. Spesso i genitori non sanno neppure che i figli frequentano i vari social... Cosa affatto negativa naturalmente, ma parliamo del genitore assente!
E invece...quanto ancora da lavorare per educare all'uso della rete ai fini dell'apprendimento!
un caro saluto
g
ps: mi sono sentita un po' in colpa...:-)
ti leggo sempre dal mio google reader anche se non vengo a commentare.
Prometto che... :-)

ericablogger ha detto...

grazie giovanna per le tue promesse...!
con i genitori purtroppo bisogna troppo spesso lavorare a lungo per ottenere molto poco !!!

Artemisia ha detto...

Hai fatto bene a mettere in guardia i ragazzi.
Come genitore non mi sento serena e cerco di stare sempre in campana. Non mi faccio scrupolo di sbirciare sulla posta elettronica dei miei figli se la lasciano aperta (e capita spesso). Oltre naturalmente ad averli messi in guardia da tutti i pericoli (anche solo di beccarsi un virus nel computer). Non è facile però vietare certi strumenti che comunque possono essere anche utili e piacevoli.

Annarita ha detto...

Ciao, Erica. Intanto ti ringrazio di essere passata da me.

Anch'io ho pubblicato un post sul Safer Internet Day, il 3 febbraio scorso.

La giornata ha ormai superato i confini europei. In tutto il mondo, infatti, si sono tenuti eventi dedicati alla sensibilizzazione verso un uso consapevole e responsabile di Internet. In particolare, quest’anno la giornata ha posto l’attenzione sulla gestione dei dati e delle immagini personali online attraverso lo slogan “Posta con la Testa”, come ben sai.

Sembra che la Commissione europea sia intenzionata a far rendere privati, di default, i profili dei minorenni sui vari social network (Facebook, MySpace o Twitter, per citarne alcuni) in modo da non renderli indicizzabili attraverso i motori di ricerca. Una utile iniziativa che tutelerà la privacy dei ragazzi i cui profili non saranno quindi rintracciabili e visibili.

Salutoni.
annarita

ericablogger ha detto...

speriamo annarita che riescano almeno a rendere privati i profili dei minori perchè è senza dubbio una salvaguardia delle loro vite
internet è utile ma può anche essere pericoloso se mal gestito