domenica 22 febbraio 2009

5 in condotta ai genitori ?

L'altro giorno stavo parlando con alcune colleghe con cui lavoro da molti anni ed abbiamo concluso le nostre constatazioni, fatte dopo l' incontro con i genitori per la distribuzione delle schede, in un unico modo: è sempre più difficile capire e comunicare con i genitori dei nostri alunni perchè appartengono alle nuove generazioni e non allevano i loro figli come facevano quelli del passato
Una mia collega ha aggiunto che era profondamente delusa ed amareggiata perchè i genitori pensano che dobbiamo essere noi insegnanti ad avere la bacchetta magica e a fare i miracoli con i loro figli, mentre loro genitori non fanno più nulla per educare i loro figli
Probabilmente aveva perfettamente ragione e la nostra impotenza nasce proprio da lì, da quell'idea sempre più diffusa che deve essere per forza la scuola ad educare mentre la società, i media, le famiglie, la Tv se ne lavano le mani ...
E la maggior parte dei genitori viene a scuola solo per reclamare o per accusare gli insegnanti di non capire i loro figlioli !
Nelle opinioni del quotidiano di oggi ho trovato un breve ma molto speciale pensiero di Lorenzo Mondo, un giornalista che mi piace molto perchè scrive "cose" che assomigliano tanto a quelle che penso anch'io, che si intitolava : " Ai genitori 5 in condotta "
" Il caso di Chioggia, dove uno studente ha accoltellato senza apparenti motivi un professore, è abnorme e non può rientrare nella contabilità dei fatti incresciosi che riguardano la scuola e costellano le cronache.
Però sempre negli stessi giorni, nel Vicentino, cinque giovanissimi allievi delle medie, poco prima dell’ingresso a scuola, hanno legato una ragazzo indiano a un palo della segnaletica stradale e filmato l’impresa con il cellulare.
Non dà sollievo rilevare che non si tratta di un atto di razzismo (due degli aggressori sono di origine straniera). Basta e avanza un onnicomprensivo bullismo, anche se la parola va stretta per definire certi comportamenti disumani.
È tuttavia Torino a registrare un episodio che, in sé meno grave, risulta specialmente istruttivo. Riguarda un istituto che si fregia del nome di Primo Levi, lo scrittore che tanto si è adoperato per instillare nei giovani il piacere dello studio e del lavoro ben fatto.
Tre ragazzi sono stati sospesi per 16 giorni dopo una sequela di atti, anche minacciosi, che compromettevano il normale svolgimento delle lezioni.
La sospensione, che comporta l’eventualità di un 5 in condotta, è resa possibile dal decreto del ministro Gelmini, nell’occasione salutato con gratitudine da insegnanti e genitori.
Non da quelli dei tre interessati, che hanno elevato fiere proteste. Uno di essi è arrivato a sostenere che spetta alla scuola insegnare a comportarsi bene, e se non ci riesce «sono fatti suoi».

È la punta estrema di un atteggiamento diffuso, di una lagna che pretende dalle istituzioni e dalla società la soluzione di ogni problema, anche di quelli che sono a portata di mano e che spettano alla primaria responsabilità dei singoli cittadini e, nel caso, delle famiglie.
Tant’è che il voto di condotta, e la bocciatura, dovrebbero esprimersi anche nei confronti dei genitori. Lungo e variegato è il casellario delle inadempienze, delle «materie» di valore morale e civile che vengono bellamente trascurate.
Sarebbe ingeneroso non tenere conto delle circostanze, a volte complicate e condizionanti.
Ma certo rappresenta un segnale negativo, e fortemente diseducativo, la difesa a oltranza dei figli malcresciuti.
Non è tempo di sganassoni, ma neanche di pietose, e distratte, assoluzioni "
Meglio non poteva scrivere Lorenzo Mondo. Parole che dovrebbero far riflettere. E molto ...

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara Erica,

Difficile di scrivere meglio sull'atteggiamento di alcuni genitori di fronte alla scuola.
Solo questo : la scuola ora è attraversata, e spesso in modo dramatico da tutte le contradizioni della nostre società ; una volta, era un luogo fuori dei problemi della società perchè i genitori arrivavano a assumerli. Ora, purtroppo è diverso, e gli insegnanti debbono affrontarli e spesso prendere il posto dei genitori nell'educazione dei ragazzi, allorche la scuola non deve essere un luogo di educazione ma sopprattutto d'insegnamento (e non è una sfumatura !)
Allora ?
speriamo che i nostri dirigenti, coll'aiuto degli insegnanti e dei genitori troveranno soluzioni proprie per neutralizzare questi atti di violenza alla scuola, atti che sono la forma ultima di tutte le contradizioni della nostra società attuale.
e auguro non fare atto d'ottismo esagerato !
Con i miei senetimenti amichevoli,
Jacques

Unknown ha detto...

mia figlia ha iniziato quest'anno le elementari. e, quindi, ha ricevuto la prima pagellina. ieri ho assistito a una conversazione tra mamme che si confrontavano sui voti delle rispettive figlie. due cose mi hanno lasciato attonito: che una delle due sottolineasse con orgoglio come la figlia avesse un voto superiore dell'amichetta (parliamo di bimbi di 6 anni!). La seconda che quell'amichetta rispondesse alla domanda della mamma "sai dove dobbiamo arrivare, vero?" con uno sconsolato: "lo so, mamma: al dieci"... siamo a un allevamento aritmetico dei nostri figli... a me non frega niente se mia figlia, in prima elementar,e prenda sette o dieci in matematica. a me interessa sapere se è felice, se sa sorridere, se sa stare con gli amici, se è capace di affrontare le piccole tragedie tipiche dei bambini, se è in grado di far spazio nel suo cuore alla felicità, alla gioia, al sorriso... su questo nessun insegnante dà voti, perché ci pensa la vita... una vita che a quei genitori che delegano l'educazione emotiva e di sentimenti alla scuola ha già schiaffato un bello zero.
scusa se mi sono dilungato...ciao!

Artemisia ha detto...

Parole sagge quelle di Lorenzo Mondo. Immagino che ne vedrete di atteggiamenti assurdi voi insegnanti. Proprio stasera a cena mio figlio mi ha chiesto che lavoro mi sarebbe piaciuto fare al posto di quello che faccio e che non mi piace. Io ho risposto l'insegnante. Lui mi ha guardato con tanto d'occhi ed ha esclamato: "Ma è non è affatto un bel lavoro! Come può piacerti?" Io gli ho risposto che fare l'insegnante è un lavoro bellissimo ma purtroppo oggi è sciupato da tre fattori: i genitori, la burocrazia e le scarse risorse economiche a disposizione.
Comunque è sintomatico dello scarso valore sociale che purtroppo è attribuito a questa importantissima professione.

ericablogger ha detto...

grazie pmor per il tuo prezioso commento
bentornata Arte , io cambierei il mio lavoro perchè ultimamente è sempre più difficile ...
caro Jacques tu hai proprio detto una cosa fondamentale : " la scuola non deve essere un luogo di educazione ma sopprattutto d'insegnamento (e non è una sfumatura !)"
purtroppo noi insegnanti dobbiamo fare anche la psicologa , la baby sitter, la zia , la nonna.... e l'insegnamento è l'ultima cosa che ci chiedono!!
grazie a tutti per i vostri commenti
un saluto erica

amatamari© ha detto...

La scuola italiana ha perso nel tempo smalto e considerazione: questo a cominciare dai vari ministri - dai medici ai manager, più che il titolo ed il sapere pare necessario siano espressioni della linea governativa - ed il loro operato centrato sul negare il valore del ministro precedente - vedi il balletto di riforme e controriforme - tagli e mancate immissioni in ruolo, caos amministrativo...
Ser brunetto ci ha definiti fannulloni, quelli del sud pure ignoranti e, se questo non bastasse, abbiamo sentito la gelmini chiedere degli stipendi più elevati per i docenti nel mentre tremonti ha siglato il contratto più indecoroso mai visto.
La stampa naturalmente ha fatto il resto ed insieme a qualche video su you tube ci siamo trovati ad essere una massa di incapaci.
I genitori delegano, è vero, così come è indubbio che spesso madri e padri sono incapaci di gestire il loro figlio; la scuola ha da istruire oltre che educare, vero pure questo.
Ma quanto ci separa è qualcosa di più: è, a mio parere, una scarsa reciproca stima, la stessa che ci contagia quotidianamente nei nostri rapporti con il negoziante, l'impiegato delle poste, il dentista e questa disistima gli alunni l'annusano come cani da tartufo.
Se non rettifichiamo per tempo la nostra percezione ci ritroveremo a far la guerra più di quanto già non avvenga silenziosamente.

Spero non ti sia addormentata

:-)

Anonimo ha detto...

Genitori incompetenti e invadenti...e lo dico da genitore. Io sono per l'indipendenza dei docenti. Un caro saluto, Fabio