Il lupo perde il pelo ma non il vizio
Un'altra gaffe, l'ultima ma non certo l'ultima, ha provocato un'impasse addirittura con il governo argentino, che ha convocato l’ambasciatore italiano a Buenos Aires, a cui ha espresso «preoccupazione e disagio» per le affermazioni sui «desaparecidos» attribuite dal Clarin a Silvio Berlusconi.
Lo hanno riferito fonti del ministero degli Esteri argentino.
"Il corrispondente del giornale argentino, Julio Alganarez, ha ripreso dall’Unità una frase pronunciata nel comizio di chiusura della campagna elettorale in Sardegna, con cui il presidente del Consiglio avrebbe ironizzato sul dramma dei dissidenti lanciati in mare dagli aerei.
"Il corrispondente del giornale argentino, Julio Alganarez, ha ripreso dall’Unità una frase pronunciata nel comizio di chiusura della campagna elettorale in Sardegna, con cui il presidente del Consiglio avrebbe ironizzato sul dramma dei dissidenti lanciati in mare dagli aerei.
«Erano belle giornate, li facevano scendere dagli aerei..».
L’ambasciatore italiano si è impegnato con Alberto D’Alotto, capo di gabinetto del ministro degli Esteri, a «verificare le frasi attribuite a Berlusconi e a informare a breve il governo argentino».
In precedenza fonti del governo italiano avevano negato che il premier volesse minimizzare i cosiddetti «voli della morte», di cui al contrario intendeva denunciare l’efferatezza.
In precedenza fonti del governo italiano avevano negato che il premier volesse minimizzare i cosiddetti «voli della morte», di cui al contrario intendeva denunciare l’efferatezza.
La frase riportata dal Clarin ha suscitato anche la protesta di Estela de Carloto, presidente delle Nonne di Plaza de Mayo, l’organizzazione a favore delle 30mila vittime dell’ultima dittatura militare argentina, quella dal 1976 al 1983.
«Siamo offese, soprattutto perchè gli argentini hanno sempre avuto una grande solidarietà dall’Italia, sia dai governi precedenti che dalla magistratura», ha dichiarato.
Una delle responsabili delle Madri di Plaza de Mayo, Taty Almeida, ha espresso sdegno per quelle che ha definito «dichiarazioni terroristiche»: «Offende e insulta la memoria dei nostri figli», ha affermato.
Una delle responsabili delle Madri di Plaza de Mayo, Taty Almeida, ha espresso sdegno per quelle che ha definito «dichiarazioni terroristiche»: «Offende e insulta la memoria dei nostri figli», ha affermato.
La polemica è scoppiata mentre la magistratura italiana sta valutando se chiedere l’estradizione dell’ex ammiraglio Emilio Massera, figura di spicco della dittatura militare.
Nel colloquio avuto stamani al ministero degli esteri argentino, l’ambasciatore italiano Stefano Ronca ha sottolineato tuttavia che c’è l’assoluta certezza che da parte del premier Silvio Berlusconi non vi è stato «alcun intento offensivo», ma semmai «una netta presa di distanza dalla dittatura argentina». " da La Stampa
Ogni commento è superfluo Ed inutile Come sempre ....
2 commenti:
Se quella frase fosse stata detta, esprimerebbe qualcosa che ci riguarda, ci condiziona, ci tenta continuamente, da molti anni.
E' la linea di simpatica follia della televisione berlusconiana: simpatica nel senso che è simpatica a moltissimi; simpatica nel senso che entra in simpatia, cerca di far risuonare le nostre corde dell'alleggerimento, del "la vita continua", nonostante le tragedie che avvengono nel mondo e di cui veniamo a conoscenza, almeno "tecnica", di superficie - prenderne conoscenza, seppure come notizia riportata, come immagine fotografica, come filmato, come parola, come immagine mentale, prenderene atto, accorgersene davvero, è altra cosa, dura, tremenda, critica - il vero coinvolgimento ci cimenta nel profondo di noi, a trovare una risposta che mantenga la realta di quella realtà terribile, la lasci esistere, e in ciò, in questo non ignorare, non negare, non far sparire, continuare tuttavia a vivere le nostre vite, la quotidianità degli affetti, degli impegni normali, dei figli da portare a scuola, dei fiori da annaffiare sul balcone.
Il suggerimento della televisione berlusconiana, e delle sue tante frasi in questo senso, sono verso l'ignoranza: come atto, di ignorare, negare la drammaticità critica, difficilmente vivibile, di certe realtà, e come effetto, di stato di ignoranza, stile di vita mentale, con il continuo, sistematico evitamento di tutto ciò che può infastidire lo stato di sogno, di trance, che permette a molti di continuare a vivere in condizioni durissime delle quali non devono accorgersi, o comunque, semmai, non devono accorgersi che potrebbero opporsi, opporsi sistematicamente come soggetti psichici e come gruppo - opporsi alla violenza del furto del loro tempo, dei loro affetti, dei loro pensieri, della loro dignità, della loro vita.
Se penso ad una sola di quelle persone che venivano portate su quegli aerei con la scusa di un trasferimento in un altro luogo, a quello che può aver provato una sola di quele persone nel capire, nel sentirsi spinta verso lo sportello aperto sul vuoto... non è facile, poi, continuare a vivere la normalità della mia vita: momenti decisivi, vivo, subito dopo. E' lì, nella soluzione di quei momenti, che la televisione berlusconiana si è specializzata, con la frammentazione pubblicitaria, con l'invasione dei suoi matellanti programmi di alleggerimento evitante, con la sottile pervasiva proposta di scissione mentale, disintegrazione del pensiero, dissociazione dal dolore, delega del proprio essere al sorridente venditore di sogni - i suoi sogni- che, quando qualcosa turba il sonno ipnotico, sussurra all'orecchio: dormi, piccolo, dormi, non è nulla, erano solo persone che venivano fatte scendere dall'aereo per far loro godere la bellezza del cielo sereno...
Non smetteremo mai di indignarci per la volgarità e l'inopportunità di quest'uomo: uno che "sopra l'orbace ha messo la cravatta e chiama sfollagente il manganello". Un caro saluto,Fabio
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