venerdì 9 ottobre 2009

Martelli, mafia ed istituzioni

«Chiedo in ginocchio di far luce sui mandanti della strage annunziata». Agnese Borsellino
Ieri sera ho seguito con estremo interesse la puntata di Anno Zero dedicata al rapporto tra mafia e istituzioni dello Stato all'inizio degli anni Novanta.
Ho ascoltato Massimo Ciancimino, il minore dei cinque figli di Vito, il sindaco del sacco di Palermo definito da Buscetta organico alla cosca dei corleonesi, raccontare di suo padre, di Riina e di Provenzano e di episodi inediti.
Ciancimino jr, già condannato in primo grado per riciclaggio, è anche teste d’accusa in inchieste delicatissime condotte dai magistrati di Palermo e Caltanissetta per la storia del «papello», il documento che proverebbe trattative fra mafia e politica nel ‘92, a cavallo tra le stragi di Falcone e Borsellino.
La trasmissione di Michele Santoro ha presentato anche un'inchiesta curata da Sandro Ruotolo, l'inviato che nei giorni scorsi ha ricevuto minacce di morte, nella quale è emersa una presunta trattativa tra pezzi delle istituzioni e Cosa Nostra per fermare le stragi.
Trattativa della quale il giudice Paolo Borsellino sarebbe venuto a conoscenza, prima di rimanere ucciso, il 19 luglio 1992 in via D'Amelio.
Queste novità molto importanti sono state rivelate dall'ex ministro di Grazia e Giustizia, Claudio Martelli ( si può ascoltare qui )
La fonte sarebbe stato l'allora direttore degli Affari penali del ministero, Liliana Ferraro, principale collaboratrice di Giovanni Falcone, informata dal capitano del Ros, Giuseppe Di Donno.
E’ uno squarcio, questo, che legittima i sospetti su tutto quello che, nel tempo, è venuto alla luce, dai depistaggi ai processi che si devono riaprire perché «truccati», dagli strani personaggi istituzionali che entrano ed escono, guardie e ladri contemporaneamente, alle amnesie di autorevoli rappresentanti delle Istituzioni.
Insomma, tutti quei misteri ancora da risolvere che hanno portato tante persone a pensare che il "pozzo nero" delle stragi del ‘92 e del ‘93 esiste.
E proprio uno dei misteri mai risolti è quello dell'agenda rossa di Borsellino, che si trovava nella sua valigetta, salvata dall'incendio dell'auto saltata in aria, consegnata poi ad un misterioso ufficiale mai identificato e restituita successivamente, senza più, però, quell'importantissimo documento che era la sua agenda-diario...
Una bella trasmissione, ricca di colpi di scena e di testimonianze che si merita un plauso per la sua originalità, come era altrettanto interessante e culturalmente valida la trasmissione Blu Notte di Lucarelli su Rai 3 di venerdì scorso, dove si è parlato di P2 e di un altro scabroso periodo della nostra storia recente, con i misteri di Licio Gelli e di tanti altri personaggi famosi che hanno portato e portano avanti i suoi piani sovversivi
Quando Santoro non si occupa di gossip, e di scoop con le escort, è decisamente molto più valido e meritevole di essere visto!

1 commento:

Fabio ha detto...

Una puntata di Annozero veramente interessante...ora ci aspettiamo un seguito anche se comunque è chiaro che la mafia abbandonò lo stragismo quando, dopo la stagione di tangentopoli, trovò un nuovo referente politico. Un abbraccio, Fabio