lunedì 17 agosto 2009

Coabitare

In Olanda, Danimarca, Svezia e Stati Uniti migliaia di persone, con l'avvicinarsi della pensione, decidono che il loro futuro è fuori dalle grandi città, in contesti protetti e sani, in condivisione di spazi e servizi, con vicini amici che allontanano per sempre la paura della solitudine e regalano una vita di relazione piena ed intensa.
Gli insediamenti in cui vanno a vivere si chiamano Senior Cohousing
La co-residenza cambia la vita a chi ha più di 50 anni: permette un' indipendenza prolungata di 6/8 anni rispetto a chi vive da solo e diffuso benessere psico-fisico, perchè molto più tempo viene dedicato alla salute, alle attività culturali e a quelle ricreative, per il solo fatto di avere vicini di casa che condividono lo stesso desiderio di vivere bene, in autonomia e in amicizia .
In Italia vi è un progetto simile in Piemonte, Acquarius: la struttura dovrebbe nascere a Cossato, nei locali di Villa Cridis e dagli antichi annessi agricoli per un totale di 42 appartamenti, 800 mq di spazi comuni, nella villa principale, e 3000 mq di parco in un contesto naturale boschivo e agricolo preservato, tipico delle zone collinari più belle del biellese, a fianco del Golf Club Living Garden, a pochi chilometri di distanza da 50 km di piste ciclabili, da due maneggi e da tutti i servizi della città di Biella .
Nella Co-abitazione l'importante è salvaguardare la privacy della propria abitazione con la possibilità di condividere il tempo libero anche nei mesi invernali, con dei "salotti di pianerottolo" da cui si possano raggiungere facilmente gli spazi comuni, come la libreria, la palestra, l'area ristorazione e salute.
In ogni progetto di cohousing sono i cohouser a decidere quali spazi e servizi condividere, unitamente agli aspetti che riguardano le regole, la gestione e il funzionamento della comunità residenziale .
Un modo di vivere che sicuramente può essere ottimo per gli anziani che vivono soli e che dovrebbe essere preso maggiormente in considerazione anche qui da noi

6 commenti:

*marbe* ha detto...

Ciao Erica, non conoscevo queste realtà..quante volte pensando al mio futuro (insieme a quello di mio marito) mi assale una certa apprensione, sarebbe davvero bello avere delle alternative di questo tipo al pensiero delle classiche case di riposo. Speriamo che sempre più spesso privato e pubblico investano in strutture dio questo tipo.
un abbraccio, ernesta

ericablogger ha detto...

ciao ernesta, eh sì, qui da noi il cohousing è proprio uno sconosciuto o quasi, ma io ricordo che in Francia tanti anni fa quando andavo dai cugini di mio papà, c'erano già delle situazioni simili, con minialloggi, un selfservice per tutti, anche per i giovani o per chi passsava di lì e servizio medico per gli anziani che avevano lasciato le loro case, troppo grandi, troppo lontane dal centro, senza ascensori o altri comfort, per andare a vivere insieme in un bel luogo accogliente e pratico
anch'io a volte ci penso ed essendo single, anche se amo la mia casa, amerei tanto un cohousing piuttosto che una casa di riposo, per quanto bella e cara sia ....
un caro saluto erica

la signora in rosso ha detto...

ottima cosa. Ma quando ci riteniamo anziani?

Artemisia ha detto...

Anche a me affascina l'idea del cohousing. Siamo così poco abituati alla condivisione.
Ciao, Erica!

ericablogger ha detto...

ciao Arte
ben tornata tra noi, semigiovani ultraquarantenni e cinquantenni, anche ...!!!
erica

domizio ha detto...
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