giovedì 27 agosto 2009

Il delitto del Circeo

Oggi il quotidiano riportava la notizia che uno degli assassini del Circeo era ritornato libero
"Considerate le evasioni, avrebbe dovuto scontare ben più di 30 anni che gli erano stati inflitti per la strage del Circeo, ma tra indulti, benefici penitenziari previsti dalla ’Gozzinì, regime di semilibertà e infine affidamento in prova ai servizi sociali, la pena di Gianni Guido è arrivata ormai al termine. I giudici del Tribunale di sorveglianza di Roma che nel 2008 lo hanno affidato in prova ai servizi sociali hanno scritto che Guido ha fatto un percorso di «silenzioso pentimento». "
Nel 1975 avevo 20 anni. Non dimenticherò mai quelle immagini di un telegiornale ormai lontano che mostravano un'auto ed una ragazza sfigurata dalle botte e dalle violenze di 3 ragazzi-bene romani, 3 Pariolini dal quartiere Parioli dove vivevano, aiutata ad uscire dal baule, dove era stata rinchiusa con la sua amica uccisa
Un delitto raccapricciante, delle immagini raccapriccianti per una storia tremenda
Io non so quest'uomo si sia veramente pentito ma le due giovani vittime subirono un trattamento bestiale che non si meritavano di sicuro e solo in parte ebbero giustizia
Il 30 settembre 1975 ci fu il massacro commesso dai tre ragazzi "pariolini", con violenze e sevizie di ogni tipo, per una notte intera, in una villetta al Circeo, la spiaggia della gente "bene" di Roma.
A finire nelle mani di tre aguzzini "pariolini", i neofascisti Angelo Izzo e Andrea Ghira, ed il figlio di un alto funzionario di banca, Gianni Guido, furono Maria Rosaria Lopez, che fu uccisa, e Donatella Colasanti, trovata in fin di vita, che si salvò, almeno fisicamente.
Un vigile notturno quel 30 settembre 1975 in via Pola si avvicinò ad una "Fiat 127" dalla quale provenivano dei gemiti e nel bagagliaio scoprì i corpi delle due ragazze avvolti in sacchi di plastica. L’auto era di proprietà di Gianni Guido che, rintracciato subito dai carabinieri, confessò la partecipazione al "festino" e fece i nomi dei suoi due complici, rampolli di agiate famiglie capitoline.

Maria Rosaria Lopez e Donatella Colasanti avevano conosciuto casualmente a Roma Angelo Izzo, Gianni Guido ed un altro ragazzo, risultato poi completamente estraneo al massacro.
Avevano accettato, il 29 settembre 1975, di partecipare ad una festicciola tra amici nella villa del padre di Andrea Ghira, ma subito, una volta in auto con i tre ragazzi, le giovani compresero che non ci sarebbero stati molti motivi di spensieratezza e gioia per quell’ appuntamento.
Nel corso delle sevizie ininterrotte, Maria Rosaria Lopez perse i sensi ed i ragazzi la uccisero immergendole ripetutamente la testa nella vasca da bagno.
Donatella Colasanti riuscì ad evitare la morte perchè, sottoposta ad una bastonatura, si finse morta ingannando i suoi torturatori.
A quel punto i ragazzi avvolsero i due corpi in buste di plastica, li caricarono nel bagagliaio dell’ auto e tornarono a Roma.
In città parcheggiarono la vettura davanti all’ abitazione di uno dei tre e si allontanarono, forse prevedendo di sbarazzarsi dei corpi in un secondo momento.
Donatella Colasanti, accortasi che l’auto era stata abbandonata, cominciò a gemere richiamando l’attenzione del vigile notturno che la salvò

I tre responsabili della strage del Circeo hanno avuto vicende diverse ma comunque travagliate e maledette
Andrea Ghira, subito fuggito all’estero, è morto in Marocco; le sue spoglie sono a Melilla, nel cimitero dei legionari spagnoli.
Angelo Izzo è di nuovo in carcere a scontare un altro ergastolo dopo che, nell’aprile del 2005, rimesso in semilibertà,per buona condotta, tornò a seviziare e ad uccidere una donna, Maria Carmela Linciano, e sua figlia Valentina di 14 anni.
Gianni Guido tra fughe ed arresti è riuscito a ritornare in libertà ma chissà se la sera quando va a dormire riesce a prendere sonno o, invece, si vede ancora davanti agli occhi quelle due giovani donne massacrate ?
Entrambe sono morte ora, ma la Colasanti per anni si battè per avere giustizia dai Tribunali e per far sì che i suoi aguzzini passassero il resto della loro vita in prigione
Per lei e la sua amica, di giustizia ce ne è stata troppo poca
Mi auguro che per quest'uomo di 53 anni le vite e le giovinezze che ha rubato in quel lontano 1975 al Circeo siano per lui rimorso e vergogna, perchè senza la vergogna il rimorso ed il senso di colpa, non ci sarà mai vero pentimento
E per me resterà sempre e comunque ul massacratore del Circeo !

Ghedddafi

"Sarkozy, Medvedev e Putin non andranno a Tripoli per le celebrazioni del 40esimo anniversario dalla "rivoluzione verde" che ha portato al potere Muammar Gheddafi.
L’Eliseo e il Cremlino hanno smentito le indiscrezioni secondo cui il presidente francese, il presidente e il premier russi avrebbero partecipato alla cerimonia che si terrà martedì a Tripoli.
In Libia intanto fervono i preparativi: domenica 30 agosto, con la celebrazione del primo anniversario della firma del Trattato di amicizia e cooperazione tra Italia e Libia, si apriranno ben sei giorni di festeggiamenti.
Il 31 agosto sarà dedicato al prossimo summit dell’Unione Africana di cui è presidente di turno lo stesso Gheddafi, con molti capi di Stato africani e rappresentanti della Lega Araba.
Il primo settembre sarà ricordato l’anniversario della rivoluzione (con la controversa esibizione delle Frecce Tricolori), in cui Gheddafi dovrebbe tenere un discorso nella piazza Verde, davanti al castello di Tripoli.
Un susseguirsi di parate, conferenze, appuntamenti mentre l’Occidente si interroga sul vero volto della nuova Libia e non si fermano le polemiche per l’accoglienza da eroe riservata da Tripoli ad Ali Mohamed al Megrahi, il terrorista libico condannato all’ergastolo per la strage di Lockerbie e poi scarcerato da un tribunale scozzese per «ragioni umanitarie».
da La Stampa Torino
Sempre controverso il Presidente libico, che ha i soldi del petrolio e troppo spesso fa il bello ed il brutto tempo con chi non gli è simpatico
Per esempio, in questi ultimi tempi, con gli Svizzeri, rei di aver arrestato uno dei suoi figli ...
Io ricordo ancora quando salì al potere, giovane militare, e buttò fuori dal territorio libico tutti gli Italiani che vivevano e alvoravano laggiù, nella ex colonia italiana del tempo fascista
Possibile che dobbiamo proprio festeggiarlo ???
Noi Italiani ci dimentichiamo sempre troppo presto dei soprusi altrui, soprattutto se di mezzo ci sono interessi di tipo economico , sempre superiori ad ogni altro valore morale etico civile...
Che strano paese siamo mai, ora più che mai!

martedì 25 agosto 2009

E bravo Franceschini !!!

Leggendo La Stampa di Torino stamattina, un po' più velocemente del solito, perchè dovevo andare a Omegna per alcune commissioni e passare anche da scuola, ho trovato un interessante articolo dedicato a Dario Franceschini e ad una sua intervista con Gianni Riotta
Preferisco decisamente Franceschini a Bersani , da sempre, e anche a Marino, comunque, e alcuni suoi pensieri personali mi sono piaciuti parecchio
Per esempio :
«Basta con i segretari eletti in una stanza e poi uccisi dal fuoco amico»
Sagge parole, visto che soprattutto nel PD si deve sempre parlare troppo, a volte anche a vanvera, e si finisce con lo ... sterminare proprio il segretario del partito, che tanto ha fatto per tenere insieme tutti quei vari tiratori scelti che alla fin fine portano alla catastrofe di partito o di governo o di coalizione,che dir si voglia, insieme con altri furbastri dei vari partiti e partitini della sinistra che non vedono più in là del proprio naso e si beccano delle legnate ad ogni tornata elettorale che arriva...
«Smettiamola di deprimerci».
Altra bella frase, ottima di questi tempi, in cui la Lega sproloquia ogni dieci secondi ed il PD tace...
Chi tace , acconsente???

L' obiettivo di Franceschini è di avere un Pd che parli, su questo e su altri temi, con un’unica voce «perché è prioritario fare opposizione» anche se alle prese con una battaglia politica interna «aperta» dove per la prima volta «si gioca una partita vera perché nelle altre primarie si conosceva già l’esito finale».

«abbiamo il dovere di fare critiche senza per questo essere accusati di anti-berlusconismo» -
... la priorità è la difesa della Costituzione e della «qualità della democrazia» perché se c’è «una cosa che mi preoccupa del futuro del nostro Paese è il rischio dell’assuefazione, di un Paese dove anche la cosa più inqualificabile scivola via».
Secondo Franceschini ci sono «segnali preoccupanti»
Secondo me i segnali preoccupanti sono ormai troppi, dalle leggi razziali contro gli immigranti, al problema scuola, a quello morale dei politici che ci governano e che non vogliono che li giudichiamo per la loro vita privata, quando il privato è così particolare e poco etico, agli atti di intolleranza, di inciviltà, di violenza contro tutti, gay compresi, alla mancanza di onestà di chi non paga le tasse o porta i soldi all'estero, a chi sfrutta gli altri con il lavoro nero, con gli affitti in nero o semplicemente stratosferici che dissanguano che vive del proprio lavoro, per non parlare degli anziani, con le loro misere pensioni, frutto di una vita di lavoro...
Per Franceschini il Pd deve «avere il coraggio di dire le cose come stanno» perché «la storia non abbia a ripetersi».
Il compito del Pd è alzare la voce per difendere la Costituzione «perché non c’è nulla di più sbagliato di liquidare ogni volta come stupidaggini propagandistiche le affermazioni della Lega Nord o di una parte della maggioranza».
Franceschini è preoccupato degli atteggiamenti del governo «perché quando si affida la sicurezza alle ronde colorate invece che alla polizia o si snatura il ruolo del Parlamento e si arriva a fare delle intimidazioni nei confronti degli organi di informazione» allora dobbiamo batterci per fermare il «nuovo autoritarismo che sta entrando silenziosamente ma in modo insidioso nel nostro Paese».
«Stanno smontando sistematicamente il tessuto dei valori condivisi su cui è stato costruito il nostro Paese».
«Io non voglio farmi dire dalle generazioni del futuro: voi dove eravate?».
Sagge parole le sue
Spero che non restino solo parole, e che anche altri le ascoltino e ci riflettano con estrema attenzione
Soprattutto i vari Bersani D'Alema ecc ecc che troppo spesso fanno polemiche interne, sterili, molto sterili, per quanto mi riguarda, che non portano a nulla, se non a inutili polemiche da parte della destra, che ne approfitta come sempre appena può ...
anche per futili motivi o pseudomotivi di circostanza !!!
E questo non va proprio bene, non va bene per nulla e non aiuta noi italiani che vorremmo la democrazia, la pace ed una stabilità politica ed economica che proprio non ci sono !!!

lunedì 17 agosto 2009

Coabitare

In Olanda, Danimarca, Svezia e Stati Uniti migliaia di persone, con l'avvicinarsi della pensione, decidono che il loro futuro è fuori dalle grandi città, in contesti protetti e sani, in condivisione di spazi e servizi, con vicini amici che allontanano per sempre la paura della solitudine e regalano una vita di relazione piena ed intensa.
Gli insediamenti in cui vanno a vivere si chiamano Senior Cohousing
La co-residenza cambia la vita a chi ha più di 50 anni: permette un' indipendenza prolungata di 6/8 anni rispetto a chi vive da solo e diffuso benessere psico-fisico, perchè molto più tempo viene dedicato alla salute, alle attività culturali e a quelle ricreative, per il solo fatto di avere vicini di casa che condividono lo stesso desiderio di vivere bene, in autonomia e in amicizia .
In Italia vi è un progetto simile in Piemonte, Acquarius: la struttura dovrebbe nascere a Cossato, nei locali di Villa Cridis e dagli antichi annessi agricoli per un totale di 42 appartamenti, 800 mq di spazi comuni, nella villa principale, e 3000 mq di parco in un contesto naturale boschivo e agricolo preservato, tipico delle zone collinari più belle del biellese, a fianco del Golf Club Living Garden, a pochi chilometri di distanza da 50 km di piste ciclabili, da due maneggi e da tutti i servizi della città di Biella .
Nella Co-abitazione l'importante è salvaguardare la privacy della propria abitazione con la possibilità di condividere il tempo libero anche nei mesi invernali, con dei "salotti di pianerottolo" da cui si possano raggiungere facilmente gli spazi comuni, come la libreria, la palestra, l'area ristorazione e salute.
In ogni progetto di cohousing sono i cohouser a decidere quali spazi e servizi condividere, unitamente agli aspetti che riguardano le regole, la gestione e il funzionamento della comunità residenziale .
Un modo di vivere che sicuramente può essere ottimo per gli anziani che vivono soli e che dovrebbe essere preso maggiormente in considerazione anche qui da noi

Donne senza libertà

Clotilde Reiss è una giovane lettrice francese; arrestata il 1 luglio in Iran, è comparsa sabato scorso davanti a un tribunale di Teheran insieme a un’altra dipendente dell’ambasciata francese in Iran, la cittadina franco-iraniana Nazak Afshar. Con loro sono comparsi davanti ai giudici anche altri manifestanti arrestati due mesi fa. Afshar è già stata liberata su cauzione ma il procuratore ha detto che "si stanno ancora esaminando le accuse a suo carico".
Parigi ha fatto sapere che se l’Iran concederà la libertà vigilata a Clotilde, la Francia accoglierà la giovane francese all’interno della sua ambasciata di Teheran. ma esige che vengano dichiarati decaduti i procedimenti giudiziari aperti a suo carico.
Mentre il regime degli ayatollah offre uno spiraglio, continua intanto l’offensiva contro l’Occidente ed i Paesi stranieri in relazione ai disordini antigovernativi scoppiati all’indomani delle elezioni presidenziali del 12 giugno.
215 deputati del Parlamento su 290 hanno condannato le «ingerenze di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna negli affari interni dell’Iran», sottoscrivendo un documento in cui si chiede al governo e al presidente di intervenire con misure concrete contro i tre Paesi.
Intanto è arrivata l'ennesima ritrattazione del presidente del parlamento iraniano Ali Larijani, il quale ha smentito "qualsiasi abuso sessuale" in carcere nei confronti degli arrestati, e ha definito "una menzogna" l'accusa di stupri ai detenuti formulata dall’altro candidato riformatore Mehdi Karrubi in una lettera all’ex presidente Akbar Hachemi Rafsanjani.
La leader dell’opposizione democratica birmana Aung San Suu Kyi è stata condannata ad altri 18 mesi di arresti domiciliari, accusata di violazione delle norme di detenzione per aver ospitato in casa sua un pacifista statunitense lo scorso maggio.
La donna, leader dell'opposizione democratica, che era in procinto di essere liberata, dovrà scontare un nuovo periodo di isolamento: il ministro dell’Interno del Myanmar, generale Maung Oo, ha reso noto che la pena inizialmente concordata prevedeva tre anni di carcere ai lavori forzati, aggiungendo però che il generale Than Shwe, capo della giunta militare al potere, ha tuttavia deciso di ridurla e commutarla in un anno e mezzo nella residenza in cui San Suu Kyi ha vissuto negli ultimi vent'anni.
A tale scopo è stato subito promulgato un decreto speciale.
Poco prima dell'inizio dell'udienza, le autorità birmane hanno autorizzato i giornalisti a partecipare alla lettura del verdetto del processo.
L’Unione Europea è pronta ad inasprire le sanzioni contro la Birmania dopo la condanna del premio Nobel Aung San Suu Kyi
Una fonte diplomatica ha affermato che l’Ue ha avviato una "procedura scritta" per attivare le sanzioni, senza la necessità di indire alcuna riunione se non ci sono pareri contrari da parte di qualche Stato membro.
Il presidente francese Nicholas Sarkozy ha detto che le sanzioni dovranno colpire la giunta militare dove è più sensibile, ovvero "i settori da cui detraggono i maggiori guadagno, come il legno e il rubino".
Aung San Suu Kyi fu condannata la prima volta nel 1989, un anno prima che la sua Lega nazionale per la democrazia trionfasse alle elezioni.
Da allora la situazione non è cambiata.
Americani ed Europei si indignano, i vicini asiatici continuano a fare affari, indisturbati, e solo i fedeli di Suu Kyi chiedono il suo rilascio come precondizione per qualsiasi dialogo.
Isolati dal resto del mondo, molti birmani continuano ingenuamente a pensare che gli Usa o l’Onu arriveranno a liberarli.
Chi ci guadagna in tutto questo ? La Cina, che acquista a prezzi irrisori le abbondanti materie prime birmane, così come l’India o la Thailandia.
E i generali, armati dai cinesi e blindati grazie al sostegno diplomatico di Pechino all’Onu.
Sullo sfondo, incombono le elezioni del prossimo anno, ultima tappa della "transizione verso la democrazia" imposta dalla giunta.
Anche nel caso venissero rilasciati gli oltre duemila prigionieri politici, nessuno si illude che il voto sarà libero: la nuova Costituzione prevede un 25 percento di seggi in Parlamento riservati ai militari. Un accordo tra una giunta paranoica che trasferisce la capitale nella foresta per paura di un’invasione, un’opposizione di idealisti, gli interessi delle grandi potenze, i ribelli che gestiscono i traffici di droga e un popolo stremato finora non è stato trovato, ma il tempo stringe.
Suu Kyi, 64 anni e non sempre in buona salute, un giorno non ci sarà più.
E allora la dissidenza perderà il volto che mantiene l'attenzione del mondo sulla Birmania!
Quante altre donne, non altrettanto famose, sono prigioniere di carceri e giustizie non democratiche in paesi non liberi?

L' Agente Orange

500 mila persone, i bambini nati con handicap, le vittime vietnamite dell' Agente Orange, il defoliante dal nome solare, stanno ancora chiedendo i risarcimenti 48 anni dopo che il Pentagono americano decise di impiegarlo in Vietnam, irrorando senza pietà quelle boscaglie dove si nascondevano i nordvietnamiti.
L ’Agente Orange si rivelò essere il defoliante portatore di Morte.
Gli strateghi americani avevano pronosticato che il suo impiego in Vietnam avrebbe dato una svolta decisiva al conflitto, ma non fu così perché i soldati del Nord comunista, demolendo ogni pronostico, vincendo la guerra, sbugiardarono gli strateghi di McNamara.
L’ impiego dell’Agente Orange risolse non poche situazioni a rischio, ma soprattutto agevolò i GI americani nella loro rasatura della secolare boscaglia vietnamita, eseguita grazie ad un' arma recente e molto distruttiva: la diossina.
Il diserbante aprì quindi sistematicamente larghe radure nella fitta vegetazione del Vietnam del Sud, ma paradossalmente, anche se aumentò il numero dei caduti del Nord, non diminuì, invece, le perdite americane.
Il 10 agosto, Saigon, la capitale del Vietnam del Sud, che dopo la vittoria nordista fu ribattezzata Ho Chi Minh City, e le sue strade, rifatte sul modello del Midi francese, traboccavano di gente anziana e storpia in maggioranza, a piedi o in carrozzelle per invalidi.
È gente visibilmente piagata da una interminabile disgrazia che si raduna ogni anno a Saigon nell’anniversario del primo lancio delle bombe tossiche alla diossina, quelle che Washington considerava "arma decisiva".
Un lungo, muto corteo triste per sollecitare aiuti concreti in dollari ai reduci d’una guerra dimenticata e così disgraziata
Gli anziani reduci che hanno sfilato compostamente erano diecimila, applauditi dalle "rondini bianche", le ragazze in "aodai", il vestito nazionale coi due spacchi alti sulle gambe.
Fra i cartelli ne spiccava uno in vietnamita che diceva: "Siamo stanchi d’esser presi in giro - quanto ci rimane da vivere?".
Fonti autorevoli americane hanno dichiarato che il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama pare abbia chiesto «lo stato degli atti».
Non sarà facile chiudere la "pratica Orange", ma si deve in ogni caso rendere giustizia a chi fece il suo dovere di soldato, non importa quali siano state le sue mostrine.
Nel 1995 Stati Uniti e Vietnam hanno ripreso le relazioni; sarà così forse meno difficile "evadere questa pratica", costata finora 400 mila morti e deturpati, 500 mila bambini nati con malformazioni e milioni di casi di carcinoma e di Parkinson.

Sacrificio e riscatto

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nella ricorrenza del sessantacinquesimo anniversario dell’eccidio nazifascista di Sant’Anna di Stazzema, ha inviato al Sindaco un messaggio in cui ha rivolto a tutti i convenuti alla commemorazione «il suo partecipe e solidale pensiero»; «Il sacrificio di tanti nostri concittadini che seppero battersi coraggiosamente per il riscatto della loro Patria costituisce la più viva eredità morale della Resistenza e della Lotta di Liberazione, che scrisse in questa terra generosa pagine altissime di eroismo. Da quella stagione di rinascita civile l’Italia trasse la forza spirituale e l’unità necessarie per dar vita ad un ordinamento fondato sui valori di democrazia e di giustizia sociale e sull’attivo sostegno alle organizzazioni internazionali e sovrannazionali rivolte ad assicurare la pace e la giustizia tra le Nazioni».

lunedì 10 agosto 2009

La Rai e il Tg3

Questa è stata la brusca risposta che l'altro giorno il presidente del Consiglio ha dato a una giornalista del Tg3:

"Lei appartiene a una testata che ieri sera ha fatto quattro titoli di contrasto. Ne approfitto per dire che il servizio pubblico non dovrebbe attaccare né me né il governo, né l'opposizione".

La cronista gli aveva posto una domanda sulla sorpresa del governo turco per la sua presenza al momento della firma dell'accordo sul gas fra Erdogan e Putin. ''Ho fatto una grande attività su mandato esplicito di Putin nei confronti di Erdogan e di Erdogan nei confronti di Putin. In più, eravamo molto interessati perchè l'Eni è presente con South Stream e con l'oleodotto. Se questo non è un grande successo lo dica lei''.
Il presidente del consiglio è tornato oggi, dai microfoni del Gr1, a criticare la televisione pubblica, sostenendo che attacca gratuitamente il governo e difendendo la legittimità della sua posizione:
«Sulla Rai ho avuto modo di dire quello che pensa la maggioranza degli italiani e cioè che è inaccettabile che la televisione pubblica che è pagata con i soldi di tutti sia l’unica tv ad essere sempre contro il governo».
Anche per questo, ha sottolineato «la sinistra dovrebbe apprezzare» questa posizione visto che anche lei quand’era al governo ha subito le stesse critiche da parte della tv pubblica.
Berlusconi ha quindi sostenuto quello che a suo giudizio dovrebbe essere il mandato di una tv pubblica: «Prima di tutto deve informare, poi formare e soltanto come terzo obiettivo divertire».
Il premier non ha risparmiato critiche neanche al gruppo Espresso, tornando ad attaccare il quotidiano La Repubblica: «Parla anche di servizi segreti deviati, ma a me pare che di deviato qui ci sia solo certo giornalismo».
«Berlusconi pensa di mettere il bavaglio alla stampa che gli dà fastidio e al servizio pubblico televisivo», ha contrattaccato Dario Franceschini, segretario del Pd, che dice di «preferire un servizio pubblico che ha l’autonomia di criticare sia il governo che l’opposizione». «Berlusconi - ha aggiunto il leader del Pd - vorrebbe un codazzo di persone che applaudono quando passa e non hanno la possibilità di criticare l’azione sua e del Governo: questo è inaccettabile ed è il motivo per cui il Partito Democratico proporrà a tutta la società civile, indipendentemente dal colore politico di appartenenza, di mobilitarsi a settembre per difendere la libertà di informazione nel nostro paese».( da La Stampa To )

Io sono sempre stata "un cane sciolto", come si suol dire, ho sempre preferito pensare con la mia testa e non seguire le masse, i fanatismi politici, musicali o altro delle mode del momemto ; forse è per questo che vedo i TG di Rai 3, de La7 e della Svizzera italiana ( un Tg ben diverso dai nostri, dove si fa vera informazione, e non certo di parte !, soprattutto sulle notizie riguardanti l'Italia ) e leggo La Stampa e Repubblica

Non posso che dire grazie a Franceschini che è intervenuto ancora una volta a difendere l'indipendenza di Rai3 e dei giornalisti che non leccano i piedi a chi è al governo, di qualunque colore sia !

I MAGISTRATI Devono Essere e Apparire IMPARZIALI e INDIPENDENTI

Dal sito http://www.camerepenali.it/NewsDetail.aspx?idNews=10895&progr=4 :
LA CORTE COSTITUZIONALE: I MAGISTRATI DEVONO ESSERE E APPARIRE IMPARZIALI E INDIPENDENTI
"..accanto al dato formale dell'iscrizione rileva, ed è parimenti precluso al magistrato, l'organico schieramente con una delle parti politiche in gioco...." , così la Corte Costituzionale, con sentenza n.224 del 2009 ha legiferato sulla legittimità costituzionale della riforma Castelli.
E le parti politiche in gioco, come devono essere ed apparire ???