lunedì 31 gennaio 2011

Shoah e Nakbah

Ho letto sul quotidiano La Stampa un lungo articolo molto interessante di Abraham B. Yehoshua in cui lo scrittore israeliano riflette sulla Shoah, la tragedia degli Ebrei nei campi di sterminio nazisti, e la Nakbah, l'esodo forzato della popolazione araba dalla Palestina dopo la creazione dello Stato di Israele nel 1948
Si stima che gli ebrei uccisi durante la seconda Guerra Mondiale siano stati tra i 5 ed i 7 milioni e che in Europa, prima della guerra, ne vivessero circa 11 milioni. I profughi della catastrofe palestinese furono circa 750 mila ma i loro discendenti sono attualmente oltre 4 milioni
 " Domani, primo febbraio, una delegazione di un centinaio di personalità politiche e intellettuali provenienti da tutto il mondo arabo e musulmano, guidata dal presidente del Senegal e patrocinata dall’Unesco e dalla municipalità di Parigi, si recherà ad Auschwitz, in Polonia. Saranno accompagnati da un altro centinaio di personalità politiche, religiose e intellettuali cristiane, musulmane ed ebraiche di tutta Europa...
... una delegazione di tale livello e portata non si era ancora vista, e questo non solo è un risultato molto positivo per l’Unesco e per la città di Parigi, che cercano di contrastare le ventate di antisemitismo e di anti-islamismo che soffiano sull’Europa, ma è anche un segnale della volontà di governi e di organizzazioni arabe e musulmane, nonché di intellettuali e di esponenti religiosi, di combattere il fenomeno della negazione della Shoah.   
Non so se durante la seconda guerra mondiale, e anche dopo, gli arabi abbiano compreso appieno la portata e le dimensioni dell’eccidio del popolo ebraico. A volte ho l’impressione che gli ebrei stessi, ancora oggi, non siano del tutto consapevoli della gravità della tragedia abbattutasi su di loro, come non lo erano delle avvisaglie che la annunciavano e che avrebbero dovuto riconoscere. Lo sterminio degli ebrei non avvenne per un desiderio di occupazione territoriale e nemmeno per osteggiare una diversa religione. E sicuramente non per motivi economici o ideologici.
I nazisti sterminarono gli ebrei semplicemente perché volevano sterminarli. E questo è ciò che rende una simile barbarie unica nella storia. Lo sterminio degli ebrei in un primo tempo avvenne persino contro gli interessi dei loro stessi aggressori e trovò sostegno psicologico e talvolta concreto in molte nazioni occupate dalla Germania nazista. Io non so cosa gli arabi abbiano provato nell’apprendere della Shoah in Europa. Di certo i loro sentimenti furono contrastanti e complessi... "
La narrazione di Yehoshua  è chiara  precisa e scorrevole e si addentra nella storia del Sionismo e della nascita dello Stato di Israele, delle guerre e dei conflitti tra arabi ed israeliani fino alle crisi attuali tra ebrei e palestinesi
Il suo pensiero è un pensiero di pace e le sue conclusioni sono molto interessanti: la pace in Palestina potrebbe nascere dalle 2 tragedie del passato e dall'accettazione di entrambe, ma soprattutto dalla creazione di due Stati separati, con gli stessi sacrifici da condividere, così che il popolo palestinese possa ritrovare la propria patria e la propria autorità morale , senza che tutto ciò succeda a spese di Israele
Ma, naturalmente, secondo me, anche Israele dovrà accettare alcune realtà fondamentali e permettere ai palestinesi di tornare a vivere nelle loro terre, senza mura che dividono, senza soprusi e limitazioni alla loro libertà
Ed Israele dovrà sicuramente cambiare atteggiamento politico nei confronti dell'Europa e degli Usa, perchè non è con l'arroganza e la prepotenza dei suoi appelli di oggi che aiuterà se stesso e risolverà i grossi problemi che si potrebbero creare ai suoi confini, nel caso in cui la difficile situazione ed il caos creatosi in Egitto porteranno dei cambiamenti notevoli in quel paese fino ad ora governato da un filo occidentale come Mubarak !

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