domenica 20 maggio 2012

Melissa e le sue compagne

" Melissa Bassi aveva 16 anni ed era di Mesagne  Ieri mattina, alle sette e cinquanta, si è trovata vicino alle tre bombole di gas, tenute insieme da un innesco comune,  proprio nel momento in cui sono esplose squarciando l’aria del polo scolastico di Brindisi, nascoste da mani assassine dietro ad  un cartellone pubblicitario poco lontano dall’istituto per i servizi sociali, la moda e il turismo Francesca Laura Morvillo-Falcone. Tre esplosioni a distanza brevissima l’una dall’altra che hanno lasciato sulla strada otto ragazze, tutte  appena scese dal pullman di linea che ogni mattina le portava a scuola dai paesi della provincia verso gli istituti di via Aldo Moro e dintorni. Melissa muore pochi minuti dopo al pronto soccorso dell’ospedale Perrino di Brindisi.Veronica Capodieci, di 15 anni, che è poco lontano da Melissa, viene colpita in pieno anche lei ma  si spera che possa salvarsi. Meno grave è sua sorella Vanessa, di 19 anni. Le due ragazze sono figlie di un imprenditore che alcuni anni fa ha collaborato con l’associazione Libera lavorando ad uno scavo su un terreno sequestrato ad un boss della Sacra Corona Unita. 
Azzurra Camarda, di 17 anni, e Sabrina Ribezzi, di 18 anni, sono state ricoverate al centro grandi ustionati del Perrino dove i medici non sciolgono la prognosi perché sono preoccupati dalle infezioni che potrebbero aggravare il quadro clinico.Sono rimaste ferite anche le studentesse  Anna Lopertuso, di 20 anni, Selene Greco, di 16 anni e Alessandra Gigliola, di 20 anni. 
 Gli inquirenti hanno cominciato a visionare i video di sorveglianza intorno alla scuola. In uno in particolare ci sarebbero elementi giudicati «molto utili» per identificare gli autori dell’attentato. Nella notte, poi, gli investigatori hanno lungamente ascoltato in Questura un ex militare esperto di esplosivi ed elettronica e i suoi familiari avrebbero una rivendita di bombole di gas. Non è trapelato, però, nulla sulla sua posizione...
L’attentato davanti alla scuola potrebbe essere stata la risposta ad un’operazione di polizia chiamata «Die Hard» che il 9 maggio ha portato in carcere 16 esponenti della mafia locale. L’aria a Mesagne e dintorni era pesante già da una decina di giorni. Da quando ignoti hanno incendiato l’auto di Fabio Marini, il presidente dell’associazione antiracket di Mesagne. Resta il dolore. Tre giorni di lutto cittadino voluti dal nuovo sindaco Mimmo Consales."

  «Mi diceva sempre che voleva fare l’Università»...«era così solare... stamattina mi ha avvertito un amico, ho provato a chiamarla, ma non mi rispondeva più...» Queste parole commoventi e strazianti di Mario, il ragazzo di Melissa,  racchiudono tutto il dramma della tragedia di ieri mattina a Brindisi. Un attentato assurdo ed inconcepibile, una strage che ha colpito delle ragazze giovanissime che stavano andando a scuola
 «Hanno colpito il simbolo dell’innocenza, della voglia di progresso, un presidio della legalità», ha detto, con gli occhi umid,i il sindaco di Mesagne
Oggi da Mesagne partirà la Carovana della Legalità di Libera e Don Ciotti . Che la paura e l'omertà vengano sconfitte e che tutti coloro che sanno, parlino I colpevoli devono essere presi e condannati perchè la loro follia ha ucciso e ferito delle giovani innocenti, la parte bella ed intelligente della gioventù, che sognava di studiare, di frequentare l'università, di svolgere un lavoro serio, onesto ed importante...
Di loro sono rimasti gli zaini, i libri ed i quaderni a svolazzare in terra, abbandonati, a pochi passi dalla loro scuola dove ogni giorno andavano sorridenti e felici

3 commenti:

Matteo ha detto...

questa ragazza è morta senza avere colpe . E stata uccisa da un ordigno posto all' entrata della scuola. Che vigliaccheria attacare una scuola. Come si può attentare alla vita degli studenti , il futuro di questo paese?
Spero vivamente che le vittime di questo attentato si riprendano presto e che reagiscano.
E per quelli come me ,che sono rimasti traumatizzati , auguro di non perdere fiducia nella scuola o nello stato , essendo l' unica cosa che ci distingue da questi pazzi.Quindi consiglio a tutti di fermare e riflettere pensando a Melissa e a questo fatto troppo nero per un pese civile .
Matteo da Firenze

Blogaventura ha detto...

L'attentato di Brindisi è un fatto doloroso e il segno evidente che occorre lottare con preseveranza per la legalità in un paese in cui la mafia e la delinquenza organizzata costituiscono sempre un'emergenza. Non appena si abbassa la guardia questi loschi individui colpiscono. Ecco perchè occorre la resistenza continua di tutti (cittadini e istituzioni). Un caro saluto, Fabio

ericablogger ha detto...

grazie per i vostri pensieri
un saluto erica