" In Cile sono ancora pendenti oltre 1268 processi per violazione dei diritti umani commessi durante il governo militare di Augusto Pinochet. Parola del presidente della Corte Suprema, Rubén Ballesteros.
In occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, il presidente ha precisato come il 2011 sia stato segnato da un aumento significativo delle denunce. Si sono registrate, infatti, 726 denunce corrispondenti a casi sinora mai aperti.
Fra questi, la morte del presidente Salvador Allende nel palazzo governativo de La Moneda, l’11 settembre 1973, e la morte, pochi giorni dopo, del poeta Salvador Allende, premio Nobel della Letteratura nel 1971 e molto vicino al socialismo odiato da Pinochet. Tutto casi, ha precisato, che non scadranno mai e che dunque avranno tutto il tempo per essere portati a termine.
Nel suo discorso, Ballesteros ha affrontato anche la questione delle critiche che lo scorso anno il Governo rivolse ai giudici e ai procuratori accusati di essere blandi con i delinquenti: “Chiedo rispetto per l’autonomia del potere giudiziario, ricordando che solo la Giustizia e lo Stato di diritto possono garantire che chi mette in atto le leggi agisca in forma realmente indipendente”.
Ma se quest’ultimo argomento era prevedibile venisse affrontato, molto meno lo è quello sui diritti umani, visto che Ballesteros è un personaggio la cui elezione alla Corte Suprema – dicembre 2011 – ha suscitato molti dubbi proprio nelle organizzazioni in difesa dei diritti umani e fra le minoranze, come il movimento Mapuche. Quest’uomo è colui che, mentre era membro della 2° Sala Penal della medesima Corte, ha applicato la Legge sull’Amnistia a tutti i violatori dei diritti umani che gli sono passati sotto mano. Non è dunque un garante della trasparenza e della credibilità, elementi indispensabili specialmente per chi va a ricoprire un ruolo simile. Le sue simpatie reazionarie e le sue azioni a favore della dittatura militare non sono novità e certo la verità e la giustizia non godranno affatto della sua presenza. Dunque solo col tempo si vedrà dove vorrà veramente andare a parare e se il Cile recupererà rimediando alle tante troppe violazioni dei diritti fondamentali che continuano a perpetrarsi indisturbate." di Stella Spinelli da www.eilmensile.it
Il Cile ci ha insegnato che la vita umana può essere ritenuta non importante per le dittature e che la democrazia può essere fragile ed in pericolo quando i dittatori decidono di agire impunemente con il silenzio del mondo che guarda impassibile senza fare nulla per troppo tempo
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