martedì 15 settembre 2009

Scudo Fiscale, capitali all'estero e sanatoria

Ho letto un interessante articolo nel quotidiano La Stampa di Torino che parla dello scudo fiscale appena varato dal governo
La prima domanda che il giornalista si è posto è: Quanto ricaverà?
Due sono gli obiettivi dichiarati del ministro dell’Economia Giulio Tremonti: incrementare il gettito fiscale di 3 o 4 miliardi di euro e far rientrare nel flusso economico una somma più alta possibile di denaro «fresco».
Nel caso più ottimistico, anche 100 miliardi di euro. Anche se nella relazione tecnica Tremonti ha indicato simbolicamente come gettito atteso un solo euro.

Si tratta di un condono, però, perchè, versando l’aliquota, il contribuente si protegge con lo «scudo» da ogni sanzione amministrativa, tributaria e previdenziale. Un bel risparmio, osserva il giornalista, alla faccia di chi ha sempre fatto il proprio dovere fiscale.
( Mio padre da buon piemontese avrebbe detto: Tanto paga Pantalone !)

Per aderire, sulle attività finanziarie regolarizzate o rimpatriate si calcola che bisogna versare al fisco un reddito forfettario del 2% annuo per i cinque anni precedenti. Il rendimento presunto viene poi tassato al 50%. In pratica, il costo finale dell’operazione corrisponde quindi al 5% delle attività protette dallo scudo.

Anche altri Paesi hanno la loro versione dello scudo, anche se non ci sono dubbi che altrove la sanatoria sia molto più salata.
Basti pensare che negli Stati Uniti il costo complessivo sulle ricchezze che si fanno «rientrare» è pari al 49%, mentre in Gran Bretagna è del 44%. E negli Usa l’immunità non è garantita se il reddito ha origine non lecita, mentre in Gran Bretagna l’anonimato non è previsto.
Non c’è dubbio che la «stretta» sul sistema bancario svizzero qualche effetto lo avrà senz’altro. Secondo lo Studio Bernoni Professionisti Associati di Milano, potrebbero essere «scudati» dai 60 ai 90 miliardi di euro, con un gettito atteso da 3 a 4,5 miliardi. Il 60% dei capitali riguarderà operazioni che transitano per la Lombardia.
Tutti i contribuenti, persone fisiche ed enti commerciali compresi, escluse le società di capitali, possono aderire allo scudo fiscale. L’importante è essere fiscalmente residenti in Italia al momento della presentazione della domanda.
Per aderire c’è tempo da oggi 15 settembre fino al 15 aprile 2010.
Bisogna rivolgersi a intermediari finanziari, presso cui si apriranno conti riservati: banche, società di intermediazione mobiliare, società di gestione del risparmio, fiduciarie, agenti di cambio, Poste e filiali italiane di banche e di imprese di investimento estere. Qui si presenterà la speciale «dichiarazione riservata» e qui si pagherà l’imposta.
Si possono mettere in regola tutte le attività finanziarie e patrimoniali non dichiarate portate o rilevate all'estero entro il 31 dicembre 2008: denaro contante, immobili, azioni, beni di lusso come yacht ed aerei.
Tecnicamente, per attività situate in Unione Europea o in Norvegia è possibile sia la cosiddetta «regolarizzazione» -in questo caso fisicamente le attività non tornano in Italia- sia il «rimpatrio» vero e proprio. Se invece si tratta di beni situati in Paesi extracomunitari, come la Svizzera, la via obbligata è quella del rimpatrio.
Lo scudo mette al riparo da tantissimi reati: vengono cancellate sia la «dichiarazione infedele» sia l’«omessa dichiarazione», e poi spariscono anche le sanzioni amministrative, tributarie e previdenziali.
E soprattutto il contribuente è al riparo da accertamenti per gli anni ancora passibili di verifiche, fino a un tetto equivalente alle somme regolarizzate o rimpatriate.

C’è la garanzia dell’anonimato, se si «regolarizzano» attività, gli intermediari devono comunicare al Fisco le attività scudate e il loro proprietario.
In caso di rimpatrio, invece, il Fisco riceverà solo informazioni complessive sui patrimoni segnalati, e non sui singoli soggetti a cui fanno riferimento.

Chi non può aderire allo scudo? Quelli a cui sono state avviate attività di accertamento tributario o contributivo, come accessi, ispezioni o verifiche, o se il Fisco ha già constatato che il contribuente infedele ha violato le regole fiscali o contributive legate alle attività estere

6 commenti:

Doxaliber ha detto...

Lo scudo fiscale è solo l'ultima dei condoni realizzati da Treconti, ancora una volta chi evade le tasse e fa il furbo viene premiato con tanti favori e l'immunità. Io non ho più parole per questa politica. Ciao Erica! ;-)

Anonimo ha detto...

SCUDO FISCALE, ennesima porcata del Governo.
1) si fanno rientrare capitali esportati clandestinamente, pagando solo il 5%
2) gli evasori restano anonimi
3) se si aderisce si evitano tutti i controlli futuri sulla provenienza ORIGINALE dei capitali

Lo ha... fatto Berlusca per far rientrare i suoi capitali MAFIOSI e di RICICLO da attività CRIMINALI!

Negli USA ed in UK leggi del genere comnportano invece:
1) si paga fra il 44% ed il 49%
2) l'evasore è reso noto al PUBBLICO
3) l'evasore deve PROVARE come è venuto in possesso di quei soldi

VI PARE LA STESSA COSA????

FABIO CASTELLUCCI - CREAZZO (VI)

RRR ha detto...

e chi e' sto fesso che andrebbe a dire ORA quello che ha in altri paesi??...per poi essere tassato... a che scopo? naaaaaa
Ho fatto la scelta giusta! mi hanno fregato, derubato , imposto salari minimi da schiavo ed adesso vuoi ancora il coltello dalla parte del manico? PREFERISCO MORIRE COMBATTENDO!!!

marina ha detto...

Benché non piemontese dico come tuo padre
provvedimento disgustoso
marina

ericablogger ha detto...

cara Marina, forse mio padre avrebbe detto anche qualcosa di ben più pesante se fosse stato ancora vivo e avesse visto cosa succede ad essere onesti
Noi paghiamo le tasse fino all'ultimo centesimo, mentre gli evasori all'estero sono premiati...
Che schifo !!!

Anonimo ha detto...

Siamo la repubblica dei pomodori!
Marchio depositato