Non sempre vedevo Anno Zero di Santoro ma in questo marasma televisivo in cui si cancellano programmi per lasciare il posto ad altri più leccapiedi dei politici di maggioranza trovo sconcertante per la libertà democratica del nostro paese quanto ho letto in questo articolo tratto da http://magazine.libero.it/televisione
" Michele Santoro, agguerrito e parecchio arrabbiato, si è presentato alla conferenza stampa di Annozero, al via giovedì prossimo. Con o senza Marco Travaglio, ancora non è dato sapere con certezza.
A oggi, nonostante la richiesta di Santoro avanzata a luglio, il giornalista non è ancora stato contrattualizzato.
Le troupe sono state completate solo pochi giorni fa.
I contributi video sono in forse.
Tutto questo succede in un programma che, dice Santoro: «L'anno scorso ha fatto il 18 per cento di share e che è costato pochissimo, si è ripagato interamente con le entrate pubblicitarie».
«Che senso ha che programmi di successo come Annozero e Report debbano essare oggetto di discussione? Dove nascono queste discussioni, dentro o piuttosto fuori l'azienda? Chi è interessato a non mandare in onda questi programmi? È o no, obiettivamente, il gioco della concorrenza? Queste sono le domande che mi pongo oggi»
«Siccome non posso intravedere nessuna vera ragione aziendale in tutto ciò, devo pensare che stiamo tornando al passato. Sta riemergendo dalle nebbia la figura di Licio Gelli, uno che vuole la distruzione del servizio pubblico.
«Che senso ha che programmi di successo come Annozero e Report debbano essare oggetto di discussione? Dove nascono queste discussioni, dentro o piuttosto fuori l'azienda? Chi è interessato a non mandare in onda questi programmi? È o no, obiettivamente, il gioco della concorrenza? Queste sono le domande che mi pongo oggi»
«Siccome non posso intravedere nessuna vera ragione aziendale in tutto ciò, devo pensare che stiamo tornando al passato. Sta riemergendo dalle nebbia la figura di Licio Gelli, uno che vuole la distruzione del servizio pubblico.
Oppure mi auguro che qualcuno mi spieghi per quale maledetto motivo il giorno prima di andare in onda non dobbiamo sapere se Marco Travaglio ha il suo contratto oppure no. Non abbiamo ancora avuto risposta né motivazioni di un eventuale suo rifiuto. Voglio che la Rai mi giustifichi perché non è desiderato»
«È una situazione gravissima, un attacco alle punte del servizio pubblico, ai programmi che ne incarnano lo spirito: non a caso le trasmissioni elencate dal Presidente del consiglio a Porta a Porta come fatte da "farabutti" sono tutte oggetto di problemi».
«Siamo nella lista nera», dice Santoro davanti ai giornalisti e al direttore di Raidue Liofredi
«Annozero si farà solo con Travaglio. Sia ben chiaro», puntualizza Santoro.
«È una situazione gravissima, un attacco alle punte del servizio pubblico, ai programmi che ne incarnano lo spirito: non a caso le trasmissioni elencate dal Presidente del consiglio a Porta a Porta come fatte da "farabutti" sono tutte oggetto di problemi».
«Siamo nella lista nera», dice Santoro davanti ai giornalisti e al direttore di Raidue Liofredi
«Annozero si farà solo con Travaglio. Sia ben chiaro», puntualizza Santoro.
E lo stesso Travaglio aggiunge: «Mi sento davvero mortificato. In passato giornalisti "sovversivi" come Indro Montanelli ed Enzio Biagi hanno scritto prefazioni ai miei libri, mi hanno fatto complimenti. Tutto ciò mi aveva fatto pensare di non essere proprio una schiappa. Adesso invece scopro che sono peggio di Vallanzasca. In televisione possono entrare assassini, stupratori, canari ma nessuno mi ha ancora spiegato cosa ho fatto di male. Essendo tra l'altro incensurato».
«Quando ho cominciato a fare il giornalista i miei direttori mi dicevano: "Vai e rompi le scatole". Adesso invece scopro che non avevano capito niente, perché il giornalismo oggi è quello di rendere popolari i politici e farli amare dalla gente. O sbagliavano Montanelli, Biagi e tutti i più grandi giornalisti del mondo o c'è un problema di fondo in questo Paese. Per il resto non so dire se ci sarò, nessuno di questa nuova dirigenza Rai mi ha contattato. Posso solo manifestare la mia mortificazione: aspettate almeno che abbia fatto o detto qualcosa prima di bastonarmi»
«Quando ho cominciato a fare il giornalista i miei direttori mi dicevano: "Vai e rompi le scatole". Adesso invece scopro che non avevano capito niente, perché il giornalismo oggi è quello di rendere popolari i politici e farli amare dalla gente. O sbagliavano Montanelli, Biagi e tutti i più grandi giornalisti del mondo o c'è un problema di fondo in questo Paese. Per il resto non so dire se ci sarò, nessuno di questa nuova dirigenza Rai mi ha contattato. Posso solo manifestare la mia mortificazione: aspettate almeno che abbia fatto o detto qualcosa prima di bastonarmi»
Rincara la dose Santoro «Noi abbiamo una televisione dove il confine del proibito si è enormemente allargato. Se facessi oggi le tramissioni che facevo negli anni '90 sarei considerato un dinamitardo. Eppure allora non succedeva niente. E le facevo quando c’era come presidente Rai l’attuale sindaco di Milano, che è di centro destra. Quando si suicidò Lombardo, la Moratti difese con tutte le sue forze la nostra trasmissione. La Rai era una azienda che ci ha sempre compreso tutti. Volete farmi diventare me un ostaggio della prima repubblica, proprio io che ne ho dette di tutti i colri sulla prima repubblica! Ed è vergognoso che i colleghi, i giornalisti della Rai, non reagiscono a quel che sta succedendo. Devono farlo, prima che sia troppo tardi, prima che diventiamo come l'Alitalia».
«Se poi succede che l'Authority interviene perché Travaglio ha detto che qualcosa non doveva dire, sanziona la trasmissione e l'editore licenzia Santoro per omesso controllo, mi sta bene. Allora finalmente potrò andare davanti a un tribunale e dire: "Beppe Grillo ha detto le stesse cose percui mi hanno sanzionato in passato pure a Matrix: perché non avete sanzionato anche quella trasmissione o Rai news 24? La legge è uguale per tutti o solo per Santoro e Travaglio?»