martedì 13 settembre 2011

Risarcimenti per Ustica

" Quattro anni dopo i primi risarcimenti per 980 mila euro ai familiari di 4 delle 81 vittime della strage di Ustica, il tribunale di Palermo ha nuovamente condannato lo Stato , Difesa e Trasporti - stavolta a 181 milioni di euro - a risarcire 81 parenti di una quarantina di passeggeri che persero la vita sull’aereo Itavia in servizio da Bologna a Palermo.  La sentenza del giudice Paola Protopisani dà ragione al collegio difensivo che aveva puntato sulla responsabilità dello Stato, indipendentemente dall’accertamento della causa che provocò la strage e che in questi anni non è mai venuta a galla. Trentuno anni dopo la strage, mentre non è ancora chiaro se l’aereo fu abbattuto da un missile o cadde per l’esplosione interna di una bomba, il tribunale ha ritenuto responsabili i ministeri per non avere garantito la sicurezza del volo, ma anche per l’occultamento della verità con depistaggi e distruzione di atti. " ( da La Stampa online 12 settembre 2001 )
Il dramma di Ustica è uno dei tanti misteri irrisolti di un passato italiano di stragi e di terrorismo che lasciano ancora oggi un'ombra pesante . Ricordo quel giorno di inizio estate,  a fine giugno, quando i telegiornali cominciarono a dare la notizia della scomparsa dell'areo di linea e poi il susseguirsi di mesi e di anni in cui si cercò troppo spesso di nascondere quello che era effettivamente successo 
Nell'articolo di ieri, di cui ho riportato solo una parte, si accenna anche al fatto che, secondo i legali dei famigliari delle vittime, il risultato di questa vicenda processuale rende giustizia per la ultratrentennale tortura che i parenti delle vittime hanno dovuto subire ogni giorno della loro vita anche " a causa dei numerosi e comprovati depistaggi di alcuni soggetti deviati dello Stato ".
La ricerca della verità potrebbe pertanto ripartire da questa sentenza,  nella quale si parla esplicitamente del   "Punto Condor", un tratto dell’aerovia militare usata dai francesi, la " Delta Wisky ", che incrocia proprio sopra il cielo di Ustica l’aerovia civile " Ambra 13 " e  la pericolosità  del quale era stata più volte segnalata da piloti dei mezzi di linea 
 I legali auspicano inoltre che « in concomitanza della caduta del regime di Gheddafi, la nazione sia direttamente informata del contenuto degli archivi dei servizi segreti libici nei quali si ha ragione di ritenere che siano contenuti ulteriori documentazioni rilevanti sul fatto. E ciò consentendosi un accesso diretto da parte dell’Italia senza alcuna manomissione».
Missili francesi o libici, o la presunta bomba che provocò l'esplosione, qualunque cosa sia stato, sarebbe veramente ora che chi sa cosa successe effettivamente quel giorno, si decidesse a parlare e a mettere un po' di luce sui tanti misteri che seguirono la scomparsa ed il successivo ritrovamento in mare dei resti dell'aereo Quei morti avrebbero dovuto avere  maggiore rispetto e maggiore pietà per la loro fine così tragica ed improvvisa ...

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