" Il dolore ancora vivo per le vittime si unisce all'amara constatazione che le indagini svolte e i processi sin qui celebrati non hanno consentito di fare luce sulla dinamica del drammatico evento e di individuarne i responsabili. La tenace dedizione e l'anelito di verità e giustizia con i quali l'Associazione da lei presieduta perpetua il ricordo di quel 27 giugno 1980 trovano la nostra piena comprensione Occorre il contributo di tutte le Istituzioni a un ulteriore sforzo per pervenire a una ricostruzione esauriente e veritiera di quanto accaduto, che rimuova le ambiguità e dipani le ombre e i dubbi accumulati in questi anni. Nel sempre doloroso ricordo delle 81 vittime, esprimo a lei e ai famigliari dei caduti la partecipe vicinanza mia e della intera Nazione " il Capo dello Stato al Presidente della Associazione familiari vittime della strage di Ustica , Daria Bonfietti
Per non dimenticare e per rivedere l'ampia documentazione riguardante il DC9 Itavia caduto in mare 30 anni fa, raccolta meticolosamente da due giornalisti, sono tornata nel sito stragi80
Ricordo ancora il profondo senso di sgomento che provai allora quando seppi la notizia e l'angoscia successiva quando si iniziò a sapere che non era stata una tragedia aerea ma un " segreto di stato" da depistare e nascondere ... E dopo neanche due mesi, il 2 agosto 1980, di nuovo Bologna fu colpita da un'altra immane tragedia, l'attentato alla stazione Anni lontani ma sempre presenti nonostante sia passato tanto tempo e lo stesso dolore e la stessa rabbia di allora !
"Una sentenza depositata il 14 giugno 2010 a Palermo ha definitivamente accertato che «circa le due opzioni formulate per individuare le cause della caduta dell'aereo, e cioè l'abbattimento ad opera di un missile, o l'esplosione interna, la Corte ritiene accertata, nel rispetto degli standard di prova sopra specificati, la prima» cioè il «missile».
«La sentenza della Corte di Appello di Palermo, prima sezione, a mezzo del proprio Presidente Relatore Dr.Alfredo Laurino, ha chiuso ogni porta alle ulteriori fantasiose, infondate e depistatorie ipotesi di deflagrazione di una bomba all'interno del DC9, definitivamente accertando, in punto di fatto, le cause della deflagrazione per opera di un missile. La Corte, sul punto, ha vagliato le numerose perizie versate al fascicolo dibattimentale valorizzando ogni aspetto ed elemento di prova ed escludendo che una bomba potesse aver lasciato quei segni ritrovati sul relitto». «Il fatto accertato dalla Corte non potrà essere oggetto di alcuna riforma, essendo definitivo poichè l'eventuale ricorso in Cassazione potrebbe vertere su mere questioni di puro diritto. Tale fatto, quindi, è oramai giudizialmente appurato dalla magistratura Italiana e non più revocabile in dubbio». Adesso «nessuno può più mettere in discussione che quella sera del 27 giugno del 1980 l'aereo dove viaggiavano 81 Italiani sia stato abbattuto da un missile. Ora il passo successivo sarà quello di verificare di quale nazionalità era il missile»" comunicato di due avvocati che hanno seguito la vicenda, Vanessa Fallica e Daniele Osnato.