lunedì 28 febbraio 2011

La scuola pubblica

" Sabato 26 febbraio 2011 Dalla platea dei Cristiano Riformisti il premier Berlusconi esce galvanizzato. Parla a braccio, rilegge il discorso della discesa in campo del '94, mette alcuni punti fermi volendo parlare espressamente ai cattolici: «Mai, finchè governeremo noi, la famiglia tradizionale sarà equiparata alle unioni gay», «mai permetteremo l'adozione ai gay o ai single» e mai il comunismo «la cui storia non è completamente alle nostre spalle». Del resto, osserva, «i comunisti di casa nostra erano e restano comunisti». Dal '94 riprende anche l'attacco alla scuola pubblica dove «gli insegnanti inculcano ai ragazzi valori diversi da quelli delle loro famiglie». " da La Stampa online To
Irresponsabile
Razzista, ipocrita  e irresponsabile, disgustosamente irresponsabile
Come sempre e più di sempre
Non gli basta che il suo governo abbia  coperto d’oro la scuola clericale e che la ministra Gelmini,  con Tremonti e Brunetta, abbia  tagliato migliaia di posti di lavoro e di risorse alla scuola pubblica mettendola in ginocchio
Ora per quattro applausi  in più il Presidente del Consiglio ha avuto la sfacciataggine di insultare pesantemente noi insegnanti della Scuola Pubblica
Il suo attacco dissennato è un'onta che non può passare sotto silenzio
Non questa volta !
Non  da  chi si permette di giudicare e criticare i valori che noi inculchiamo ai giovani, quando i suoi valori si limitano a gridare al mondo " W il bunga bunga ", come ha fatto sabato  ...
Una vera vergogna per lui che non ha alcuna vergogna e continua imperterrito a farneticare contro la magistratura contro la sinistra e perfino contro gli insegnanti laici della scuola pubblica
Cosa vuole ? finire di distruggerla, la scuola statale ? o farla tornare ai tempi del Fascismo, quando i programmi erano di regime e la libertà di insegnamento non esisteva perchè chi osava disubbidire si beccava la cura del manganello e dell'olio di ricino e veniva licenziato???
Un uomo che disprezza la Costituzione, che disprezza i gay e la diversità, che disprezza gli insegnanti statali e li insulta così pesantemente, come i magistrati che gli impediscono di commetere reati impunemente, che disprezza il Presidente della Repubblica, dovrebbe solo andarsene, per sempre, e dovrebbe vergognarsi
Profondamente ...
E con lui quegli ipocriti delle alte gerarchie del Vaticano , che gli leccano i piedi e stanno zitti, vergognosamente zitti, solo perchè ottengono da questo squallido governucolo di destra la promessa di mantenere integro tutto quello che loro vogliono, a partire dall'idea di una società vecchia e stantia dove le donne servono solo per fare figli, dove i gay devono essere messi al rogo, dove non esistono le staminali che permettono di guarire, la pillola, la possibilità di scegliere di morire come si vuole...
Trovo veramente gravi  l’indulgenza  ed il silenzio della Chiesa gerarchica sulle colpe di Berlusconi, l’ultima delle quali è il sesso, dopo i ben più gravi spergiuro e odio contro i diversi, i furti delle cricche, gli scandali, le amicizie con i dittatori, le barzellette e le bestemmie e le offese pubbliche alle donne della minoranza  politica, come la Bindi.
Il prezzo dell’indulgenza è il ritorno alla vendita delle indulgenze, un regresso di alcuni secoli che ci sta tagliando fuori dalla modernità  del resto del mondo civile
Possibile che contro la deriva della Chiesa di Ratzinger Bertone Ruini e Bagnasco ecc, che ha accompagnato sistematicamente gli scandali del regime di Berlusconi, non vi sia stata una sola iniziativa pubblica del mondo cattolico?
Famiglia Cristiana ha subito lo scandalo del suo direttore Boffo, scandalo fasullo ma ben costruito che lo ha obbligato a dimettersi, ed è la sola che attacca senza paure i comportamenti irresponsabili della casta politica che ci governa
In situazioni come quelle attuali,  chi offende ed umilia le donne in modo così oltraggioso, chi coinvolge le minorenni in un mercato sessuale  sconcertante, non può governare un paese, anche  perchè col denaro vuol comprare tutto, col potere vuol essere al di sopra delle leggi, con i sotterfugi evita continuamente di rendere conto dei propri comportamenti, e propone e vive una vita che è all'opposto di quanto ha insegnato Gesù.  
Le ambiguità di questa “Chiesa del silenzio” sono veramente preoccupanti
E sinceramente non le capisco,  non le accetto e non le sopporto più !!! come non accetto le farneticanti parole offensive di un presidente del Consiglio che poi smentisce, come al solito, con la scusa che è stato frainteso ...

martedì 22 febbraio 2011

I massacri di Gheddafi

" Nel settimo giorno di rivolta in Libia, a Tripoli  sono state saccheggiate le sedi di tv e radio di Stato, Giamahiria 2 e Al-Shababia. Sono anche stati dati alle fiamme molti edifici governativi tra cui il Palazzo del Popolo, in cui si riunisce il Parlamento, il ministero dell’Interno e il quartier generale dei Comitati popolari, diretta emanazione del regime.
La Libia è  in fiamme, tutta, da oggi brucia anche Tripoli dopo sei giorni di cruente battaglie nell’est del Paese, nella Cirenaica "culla del dissenso" e nel suo capoluogo Bengasi
Diserzione di due cacciabombardieri Mirage libici atterrati a Malta: i piloti libici a bordo hanno raggiunto l’isola senza il permesso delle autorità maltesi dopo essersi rifiutati di eseguire l’ordine di sparare sulla folla.
Defezioni a macchia d’olio invece per i diplomatici libici nel mondo: dopo le dimissioni ieri dell’ambasciatore di Tripoli presso la Lega Araba, oggi ha lasciato la delegazione libica all’Onu e il numero due della missione Ibrahim Dabbashi ha invocato un intervento internazionale contro quello che ha definito «un genocidio». Ma anche diplomatici in Cina, Regno Unito Polonia, India, Indonesia, Svezia e Malta, hanno abbandonato la nave di Gheddafi: il chiaro segnale che se questa non sta affondando è quantomeno alla deriva.
Il segretario delle Nazioni Unite Ban ki-Moon ha telefonato personalmente a Gheddafi chiedendogli di «cessare immediatamente» le violenze. Dopo un intera giornata di silenzio gli Usa hanno fatto sentire la loro voce. Hillary CLinton ha chiesto alle autorità di Tripoli di porre fine immediatamente all'«inaccettabile bagno di sangue». Anche l’Alto rappresentante per la politica estera della Ue Catherine Ashton ha detto che i 27 sono «estremamente preoccupati» per il livello di violenza. Il segretario generale della Lega Araba, Amr Moussa, ha invitato a «porre fine a ogni forma di violenza», mentre il presidente turco Abdullah Gul ha sottolineato la necessità di «ascoltare il popolo». L’Unione europea ha condannato la repressione delle manifestazioni, ma come già successo per la sorte del presidente egiziano Hosni Mubarak si è divisa sul destino politico del leader libico Gheddafi. Dopo ore di negoziato, i 27 ministri degli esteri della Ue hanno condiviso un testo sugli ultimi sviluppi della situazione in Libia che rappresenta una mediazione tra la linea più dura, chiesta in particolare dalla Gran Bretagna e dalla Germania, e quella più prudente espressa in particolare da Italia e Malta, i due paesi più vicini alla Libia e, in quanto tali, primi destinatari di un eventuale esodo di immigrati senza precedenti che potrebbe riversarsi sull’altra sponda del Mediterraneo.
Le richieste europee sono le nostre richieste», ha dichiarato il ministro degli esteri Franco Frattini, negando che l’Italia sia stata isolata: «Ci riconosciamo nelle conclusioni del consiglio Ue. Ognuno, per le sue possibilità, ha fatto la sua parte». Altri ministri avevano chiesto di andare oltre. Il capo della diplomazia finlandese Alexander Stubb ha evocato la possibilità di imporre sanzioni contro ilo colonnello Gheddafi e la sua famiglia. Per Frattini, non è ora il caso di considerare l’ipotesi di sanzioni (che potrebbe - ha spiegato - alimentare nuovi scontri) e quanto alla sorte di Gheddafi «non spetta all’Unione europea dire chi deve restare e chi se ne deve andare». Oggi i ministri hanno parlato anche della sorte dei cittadini europei che vivono in Libia, che è un elemento condiviso di preoccupazione. La Ue «non sta preparando un piano europeo di evacuazione, ma, se necessario, ci sarà collaborazione tra i vari paesi», ha detto l’alto rappresentante della politica estera Catherine Ashton. " . notizie da stampa italiana online
Il dittatore Gheddafi ha fatto sparare sulla folla tripolina insorta da elicotteri ed aerei ed il bagno di sangue è stato un massacro con oltre 250 morti
Il silenzio del nostro governo e di Berlusconi, suo grande amico, nei giorni scorsi era già una vergogna ma ora sarebbe ben peggio
In nome del petrolio e di tutti gli affari economici italiani in Libia, ma anche di quelli libici in Italia, che non sono pochi, i nostri politici se ne stanno muti e zitti e ancora una volta non fanno nulla contro un dittatore assassino che da 40 anni fa quello che gli pare, con la violenza e la tortura sui cittadini libici che si ribellano
Perchè l' Italia deve sempre stare dalla parte sbagliata e deve sempre tentennare e rincorrere e favorire personaggi sgradevoli e pericolosi ?
In questi ultimi anni in cui il signor Gheddafi è stato  troppo spesso ospite con la sua tenda beduina e le sue cialtronerie del governo Berlusconi a Roma, osannato e riverito ed incensato, ho sempre provato un forte disagio ed un profondo disgusto per questo signore della guerra e per chi ce lo portava in casa senza preoccuparsi minimamente di quello che noi Italiani pensavamo al riguardo Per me era tutto sbagliato, anche se questo triste figuro era quello che ci faceva arrivare il petrolio del suolo libico e ci metteva i suoi soldi sporchi nelle banche italiane Ed ora in questo grave triste e feroce momento di morte e di lotta civile è di nuovo calato il silenzio, un silenzio greve, da parte del nostro Governo e della Farnesina, ma anche di certi Tg che non ci permettono di sapere quello che sta succedendo veramente in Libia
Sono dovuta entrare in Internet ed andare sui siti stranieri per avere notizie complete e per sentire tutto l'orrore per quello che Gheddafi sta facendo in Libia mentre il signor Berlusconi, presidente del Consiglio, nei giorni scorsi si era limitato a dire che non voleva disturbare ... !!!! Non posso che provare rabbia e vergogna per questi vili pusillanimi che proteggono un assassino che dalla sua tenda beduina sta facendo genocidio dei suoi giovani concittadini... facendoci fare l'ennesima figura da indioti imbecilli con il resto del mondo
Non bastavano gli scandali sessuali e le porcate alla Ruby per venire dileggiati all'estero, ora ci voleva anche l' "amico" Gheddafi con tutti  gli interessi finanziari ed economici per fare gli struzzi e tenere la testa sotto la sabbia a farci indicare da tutti come i soliti pavidi incapaci di prendere una posizione netta e chiara
Vergogna vergogna vergogna !!!!

lunedì 14 febbraio 2011

"Se non ora quando"

Francesca Izzo, docente universitaria e una delle "menti " del Comitato promotore "Se non ora quando" ha dichiarato che « Il bilancio è esaltante, parliamo di oltre 200 piazze, è un fatto straordinario. Non c’è mai stata una tale mobilitazione di popolo guidata da donne nel nostro paese».
« Pensiamo che per le donne, e non solo per loro, ci sia la consapevolezza che ormai bisogna far cambiare questa società che non è cambiata negli ultimi due decenni, per rispondere alla più grande rivoluzione dei nostri tempi, che è quella femminile. L’Italia non è adeguata, bisogna che cambi. Noi questo punto non lo molleremo». Obiettivo: «intaccare il potere in tutti gli ambiti, da quello politico a quello economico, sociale, mediatico. Vogliamo costituire gli stati generali delle donne, una forza collettiva capace di intervenire ed essere protagonista e interlocutrice della scena pubblica». "

suor Eugenia Bonetti

Ieri pomeriggio, ho seguito su Rai News le grandi manifestazioni di Se non ora, quando? nelle principali città italiane Tra le donne che sono  salite a parlare di dignità femminile sul palco a Piazza del Popolo a Roma c'è stata anche una suora, suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata in Africa per 24 anni e a Torino  nel centro Caritas, dove ha conosciuto il mondo della strada, della disperazione, delle nuove schiave del sesso e della prostituzione
Mi sono piaciuti moltissimo il suo discorso ed il suo pensiero, forti e coraggiosi e graffianti  Ho ritrovato ciò che ha detto  nel sito di  Famigliacristiana.it  e credo sia importante riprenderlo e pubblicarlo affinchè tutti possano conoscerlo ed apprezzarlo e riflettere sul messaggio che ha lanciato questa anziana suora a noi tutte ed alla società civile, che ieri ha ribadito a voce altissima Adesso Basta !
" Il mio saluto caloroso e affettuoso e il mio grazie a tutto il mondo femminile qui presente per chiedere il rispetto per la dignità della donna. Sono suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata, vissuta in Africa per 24 anni, dal 1993 impegnata in un centro Caritas di Torino dove ho conosciuto il mondo della notte e della strada e dove ho incontrato il volto, le storie, le sofferenze, la disperazione e la schiavitù di tante donne portate in Italia con il miraggio di una vita confortevole per trovarsi poi nelle maglie della criminalità.
Dal 2000 lavoro a Roma come responsabile dell’Ufficio “Tratta donne e minori” dell’USMI (Unione Superiore Maggiori d’Italia) per coordinare il servizio di centinaia di religiose che operano sulle strade, nei centri ascolto, nei centri di detenzione ed espulsione e soprattutto nelle case famiglia per il recupero di tante giovani vite spezzate.
Sono qui a nome di queste suore che ogni giorno operano silenziosamente e gratuitamente con amore, coraggio e determinazione nel vasto mondo dell’emarginazione sociale per ridare vita e speranza. Sono qui per dare voce a chi non ha voce, alle nuove schiave, vittime della tratta di esseri umani per sfruttamento lavorativo e sessuale, per lanciare un forte appello affinchè sia riconosciuta la loro dignità e ripristinata la loro vera immagine di donne, artefici della propria vita e del proprio futuro. A nome loro e nostro, che ci sentiamo sorelle e madri di queste vittime, diciamo basta a questo indegno e vergognoso mercato del mondo femminile.
Questo grido nasce dalla nostra esperienza concreta, dalla nostra vita vissuta ogni giorno a contatto con tante giovani trafficate e sfruttate dai nostri stessi stili di vita e alle quali sono negati i fondamentali diritti umani. Purtroppo l’immagine che viene trasmessa in tanti modi e forme, dai media, dalla pubblicità e dagli stessi rapporti quotidiani tra uomo-donna è l’immagine del corpo della donna inteso solamente come oggetto o strumento di piacere, di consumo e di guadagno, misconoscendo invece l'essenziale che lo stesso corpo umano racchiude: una bellezza infinita e profonda da scoprire, rispettare, apprezzare e valorizzare.
Le costanti notizie di cronaca che in queste ultime settimane si susseguono in modo spudorato sui nostri giornali e nelle trasmissioni televisive e radiofoniche ci sgomentano e ci portano a pensare che siamo ancora molto lontani dal considerare la donna per ciò che è veramente e non semplicemente un oggetto o una merce da usare. Quale immagine stiamo dando della donna e del suo ruolo nella società e nella famiglia a prescindere dai fatti di cronaca, dalla veridicità o meno di ciò che ci viene presentato?
In questi ultimi tempi si è cercato di eliminare la prostituzione di strada perché dava fastidio e disturbava i sedicenti benpensanti. A abbiamo voluto rinchiuderla in luoghi meno visibili, pensando di aver risolto il problema, ma non ci rendiamo conto che una prostituzione del corpo e dell’immagine della donna è diventata ormai parte integrante dei programmi e notizie televisive, della cultura del vivere quotidiano e proposta a tutti, compresi quei bambini che volevamo e pensavamo di tutelare. Tutto questo purtroppo educa allo sfruttamento, al sopruso, al piacere, al potere, senza alcuna preoccupazione delle dolorose conseguenze sui nostri giovani che vedono modelli da imitare e mete da raggiungere.
La donna è diventata solo una merce che si può comperare, consumare per poi liberarsene come un qualsiasi oggetto “usa e getta”. Troppo spesso la donna è considerata solo per la bellezza e l’aspetto esterno del suo corpo e non invece per la ricchezza dei suoi valori veri di intelligenza e di bellezza interiore per la sua capacità di accoglienza, intuizione, donazione e servizio, per la sua genialità nel trasmettere l’amore, la pace e l’armonia, nonché nel dare e far crescere la vita. Il suo vero successo e il suo avvenire non possono essere basati sul denaro, sulla carriera o sui privilegi dei potenti, ma deve essere fondato sulle sue capacità umane, sulla sua bellezza interiore e sul suo senso di responsabilità.
Durante questi lunghi anni di impegno e servizio alla donna la nostra rete di religiose si è allargata e consolidata non solo in Italia ma anche nei Paesi di origine, transito e destinazione. Abbiamo creato le basi per un vero lavoro educativo di informazione, prevenzione e reintegrazione, come pure di condanna per quanti, in modi diversi, usano e abusano del corpo della donna la cui dignità non si può mercanteggiare o pagare perché è un dono sacro da rispettare e custodire. Non possiamo più rimanere indifferenti di fronte a quanto oggi accade in Italia nei confronti del mondo femminile. Siamo tutti responsabili del disagio umano e sociale che lacera il Paese.
E’ venuto il momento in cui ciascuno deve fare la sua parte e assumersi le proprie responsabilità. Per questo come religiose rivolgiamo un forte appello alle autorità civili e religiose, al mondo maschile e maschilista che non si mette in discussione, alle agenzie di informazione e formazione, alla scuola, alle parrocchie, ai gruppi giovanili, alle famiglie e in modo particolare alle donne affinché insieme possiamo riappropriarci di quei valori e significati sui quali si basa il bene comune per una convivenza degna di persone umane, per una società più giusta e più libera, con la speranza di un futuro di pace e armonia dove la dignità di ogni persona è considerato il primo bene da riconoscere, sviluppare, tutelare e custodire.
A tutti il mio grazie per la vostra attenzione e per il vostro impegno a favore della dignità della donna.
suor Eugenia Bonetti  "

sabato 5 febbraio 2011

Dionigi Tettamanzi

In occasione della festa del patrono della categoria san Francesco di Sales, l'Arcivescovo di Milano, il cardinale Dionigi Tettamanzi, ha incontrato i giornalisti ed ha detto espresso in modo chiaro ed esplicito il suo pensiero, un pensiero che condivido pienamente Ha detto loro in particolare che non vi dovrebbero essere programmi «fondati sull’esposizione oltre misura dell’ intimità»
Intervenuto dopo i direttori de La Stampa, Mario Calabresi, di Avvenire Marco Tarquinio, del tg de La 7 Enrico Mentana e di Famiglia Cristiana don Antonio Sciortino, l’Arcivescovo di Milano ha spiegato che « l’informazione politica non può esaurirsi nel racconto degli scandali »; « Nessuno chiede di tacere episodi, fatti, denunce, indagini che riguardano quanti sono chiamati ad animare e a guidare il Paese e dai quali tutti attendono esemplarità, nel pubblico e nel privato. Ma mi domando: giornali e tv contribuiscono davvero a costruire e a promuovere la pubblica opinione quando si lasciano contagiare dal clima avvelenato e violento causato da una politica che dimentica o sottovaluta i bisogni reali e concreti delle persone? ».  Secondo Tettamanzi, « in politica da tempo non sono in discussione i temi che dovrebbero realizzare il bene comune adesso, in questo delicato frangente storico, dentro questa congiuntura economica segnata pesantemente dalla crisi ». Il Cardinale ha perciò invitato i media ad occuparsi del Paese reale, a raccontare la verità non limitandosi ai semplici fatti, ma inquadrandoli in un contesto più generale, senza cedere alle « logiche di potere », altrimenti la professione « si degraderà fino all’irrilevanza, come è stato per altre funzioni della società ». « La realtà non può essere utilizzata come una "cava di pietre" da saccheggiare per costruire a nostro piacere un orizzonte di senso preordinato, aprioristico. Purtroppo pare proprio questo uno degli stili dominanti dell’informazione, specie in politica: usare gli episodi della realtà per dare forza a questo o a quello schieramento politico, per consolidare questa o quella costruzione artificiale della realtà ». Serve pertanto « recuperare un clima più sereno nella comunicazione e nel Paese», non solo indicando i sintomi del male, ma cercandone «onestamente le cause » senza « pretestuose ricostruzioni della realtà per nascondere la gravità della situazione » e abbandonando la « rappresentazione isterica del reale »che è il modello prevalente della comunicazione attuale. « Aiutiamo la gente a reagire alla depressione e alla immoralità, stimoliamola a desiderare un Paese migliore, mostrando che è possibile costruirlo ».

Non mollare mai !

Oggi  al Palasharp di Milano 10 mila persone hanno preso parte alla manifestazione ’Dimettiti per un’Italia libera e giusta', organizzata dal movimento Libertà e Giustizia, per chiedere un passo indietro al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dopo lo scandalo del ’Ruby gate'.
 Alla manifestazione  sono intervenuti  Roberto Saviano, Gustavo Zagrebelsky, Paul Ginsborg, Umberto Eco ed Oscar Luigi Scalfaro, che ha chiesto a tutti di tenere duro per continuare a difendere le proprie idee ed i propri valori. Davanti ai cancelli alcuni cartelli  hanno proposto una variazione all’inno di Forza Italia ’meno male che Silvio c’è': ’meno male che Napolitano c’è' o ’meno male che la Costituzione c’è'.
In queste ultime settimane il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha continuato ad invitare i politici sempre più litigiosi ad abbassare i toni, anche in nome delle future celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, ma qualcuno non lo ascolta, in Parlamento e fuori di esso, sulle pagine dei quotidiani in particolare, continuando ad urlare, a litigare, a non rispettare la Costituzione, le leggi, i magistrati, le istituzioni.
Che paese sarà l'Italia se  una parte di classe politica continuerà a pensare solo a se stessa ed ai propri interessi personali ?
Meno male che abbiamo un Presidente della Repubblica come Napolitano Speriamo che almeno  lui non molli mai e prosegua fino alla fine del suo incarico istituzionale a difendere la costituzione, la giustizia e noi cittadini
Ed è notizia di oggi, tra l'altro, che prosegue la linea di austerity adottata già da qualche anno dal Quirinale per contenere le spese. Dal bilancio, pubblicato oggi sul sito del Quirinale, si evidenzia un risparmio ulteriore di 15 milioni di euro, che saranno di fatto restituiti all'erario .  La serietà morale la si vede anche in questo; non solo parole, ma fatti concreti
Anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini, chiudendo i lavori del convegno 'Nasce per i giovani' organizzato questo pomeriggio a Bologna da Futuro e libertà,  ha riflettuto sul "pessimismo dei giovani" , che "temono per il proprio futuro perchè hanno capito che per affermarsi non saranno più sufficienti quei sacrifici che sono stati fatti in passato dai loro genitori" perchè ora "viviamo in una società, piaccia o meno, che come unico metro per valutare il successo ha il denaro. Si rischia di privilegiare le scorciatoie e viene premiato il furbo, chi la fa franca, chi trova la scorciatoia, che gira attorno alla legge". "Oggi dobbiamo dimostrare che alcuni principi sono reali, non solo declamati dalla Costituzione: in Italia tutti sono uguali di fronte alla legge e chi sbaglia paga. Se non hai un punto di riferimento di carattere etico, la società rischia di corrompersi". La sfida che Futuro e libertà si è posta per i prossimi mesi è quella di "riavvicinare i ragazzi alla politica", anche perchè in questo momento il "rischio è che dalle macerie della credibilità delle istituzioni non si salvi più nessuno se non, per fortuna, il Quirinale e il capo dello Stato". 
Il pessimismo in effetti è di tutti noi, non solo dei giovani Speriamo che i politici lo capiscano e si decidano a cambiare i loro privilegi di casta in vere "opere di bene" per tutti gli Italiani che li hanno eletti e che sarebbero veramente degli idioti, se tornassero ancora a rieleggerli !!!

Ultime notizie dal FEI 2011

" A Firenze firmato un protocollo contro la tratta degli extracomunitari
Coordinare gli interventi, far emergere il fenomeno e programmare campagne informative in materia di tratta degli esseri umani. Questo l’obiettivo del protocollo firmato dalla Prefettura di Firenze, la procura della Repubblica, le Forze dell’ordine, la provincia e il comune di Firenze, le società della Salute, l’associazione Progetto Arcobaleno e la cooperativa Sociale C.A.T. L'intesa mira innanzitutto a rendere più efficace il raccordo fra istituzioni e associazioni del volontariato per coordinare tutti gli interventi realizzati a livello provinciale contro la tratta dei cittadini extracomunitari e il loro sfruttamento. L’approccio integrato tra tutti i soggetti che lavorano sul campo consentirà di potenziare i rispettivi progetti di tutela delle vittime, il loro reinserimento sociale e le azioni di contrasto verso le organizzazioni criminali, nonché di favorire l’emersione del fenomeno. In merito a ciò, sarà importante individuare i cosiddetti “indicatori di tratta”, ovvero quegli elementi che fanno ritenere che dietro l’immigrazione clandestina, lo sfruttamento della prostituzione, la falsificazione di documenti, si nasconda una vera e propria riduzione in schiavitù dell’essere umano. Uno degli obiettivi specifici dell’accordo, infine, è quello di garantire alle vittime del fenomeno una maggiore
tutela attraverso il rilascio del permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale.

A Taranto un centro per immigrati su un bene confiscato alla mafia
Nel corso di una recente riunione del Consiglio Territoriale per l’Immigrazione di Taranto è stata data notizia dell’approvazione da parte del Ministero dell’Interno del progetto per la realizzazione di un “Centro Polifunzionale per immigrati extracomunitari regolari” che sorgerà su un bene confiscato, per un importo pari a 1.706.300,00 euro, presentato dall’Ambito Territoriale 7 (Comuni: Manduria capofila, Avetrana, Fragagnano, Lizzano, Maruggio, Sava e Torricella). La riunione è stata anche occasione per condividere la programmazione transitoria dei flussi d’ingresso dei lavoratori extracomunitari non stagionali. A tale proposito, è stata definita la procedura di presentazione delle domande di nulla osta che, da quest’anno, prevede l’importante novità della compilazione, acquisizione e trattazione delle stesse in modalità interamente on-line.

Accordo Interno-Roma Capitale per l’accoglienza dei rifugiati
È stato firmato al Viminale, alla presenza del ministro dell’Interno Roberto Maroni, dal prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro e dal sindaco di Roma Capitale Gianni Alemanno, un accordo che prevede più strutture integrate e collegate fra loro sul territorio capitolino per l’accoglienza dei rifugiati e richiedenti asilo, grazie ad una rete di servizi condivisi ed omogenei tra loro. Con la sottoscrizione dell'intesa il Ministero dell’ Interno condivide le istanze dell’Amministrazione capitolina sulla necessità di dotare Roma di un nuovo welfare dedicato ai rifugiati e ai richiedenti asilo che possa dare riposte certe alle nuove esigenze sociali presenti in città. L’accordo permette a Roma Capitale di ridisegnare il proprio sistema d’accoglienza rendendolo più efficace ed efficiente, favorendo di fatto i percorsi verso l’autonomia sociale delle persone accolte e velocizzando al contempo gli ingressi nei centri e le successive uscite grazie ad una rete di sistemi condivisi."
Le notizie sono tratte dal 2° numero della Newsletter FEI 2011, inviata dalla Direzione Centrale per le politiche dell’Immigrazione e dell’Asilo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, Autorità Responsabile del Fondo Europeo per l’Integrazione dei cittadini di Paesi terzi .
A scuola ho ancora l'incarico di referente Intercultura e queste notizie sono decisamente positive

martedì 1 febbraio 2011

Donne con il cervello

 Rita Levi Montalcini è nata a Torino il 22 aprile 1909 ed è una scienziata , insignita del premio Nobel per la medicina nel 1986
Ho sempre ammirato questa donna coraggiosa, obbligata a lasciare il proprio paese per le leggi razziali del fascismo italiano, che ha sempre usato il cervello e si è distinta grazie ad esso 
In questi ultimi anni mi sono piaciuti moltissimo alcuni pensieri da lei espressi : "  A cento anni ho perso un po' la vista, molto l ' udito. Alle conferenze non vedo le proiezioni e non sento bene. Ma penso più adesso di quando avevo vent anni. Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente." 
" Quando muore il corpo sopravvive quello che hai fatto, il messaggio che hai dato."
" Il male assoluto del nostro tempo è di non credere nei valori. Non ha importanza che siano religiosi oppure laici. I giovani devono credere in qualcosa di positivo e la vita merita di essere vissuta solo se crediamo nei valori, perché questi rimangono anche dopo la nostra morte. "
Anch'io come lei vorrei che fossero la mia mente, il mio pensiero e ciò che ho creato negli anni che restassero agli altri. Non   le mie gambe, i miei occhi o i miei capelli da mostrare come un trofeo o il mio corpo da usare per guadagnare soldi successo fama effimera e uno spazio sui giornali nell'ennesimo scandalo del momento
Rita Levi Montalcini è sempre stata una donna libera che ha lavorato e che ancora lavora per il bene dell'umanità Una piccola grande donna da ammirare e da seguire con lo stesso coraggio e la stessa forza di volontà, sempre e comunque, soprattutto nei momenti difficili della vita
Noi donne abbiamo fatto tanti progressi in questi ultimi anni ma non dobbiamo permettere che una casta di piccoli uomini ricchi e privilegiati si possa permettere di sfruttare giovani e giovanissime ragazze per i propri piaceri decadenti 
Diciamo NO, un no grandissimo allo sfruttamento dei corpi di queste ragazze a pagamento, che rincorrono effimere comete degradanti di successo bellezza e notorietà
Diciamo NO e combattiamo con coraggio per quei valori di etica di morale di civiltà che dovrebbero prevalere sempre e comunque ovunque noi siamo e qualunque cosa noi stiamo facendo
Basta con le donne oggetto, viva il cervello e l'intelligenza e la gioia di essere donne libere ed indipendenti!!!