domenica 26 agosto 2007

Armonia

La natura è armonia
Vivere a contatto con la natura è armonia
Armonia dell'anima,
Armonia della mente,
Armonia fisica
Armonia con se stessi e con gli altri...
Il fuoco ha bruciato il sud dell'Italia e la Grecia. Natura distrutta. Morti e feriti. L'armonia del nostro territorio si è infranta.
La follia umana non è mai armonia. La follia degli uomini che hanno appiccato quegli incendi è male, è morte, è dolore, è distruzione...
C'è sempre più male in noi e nel nostro mondo e l'armonia sta svanendo oscurata da sentimenti di odio, di violenza, di rabbia e di disperazione...
La "civile" Inghilterra ha scoperto la violenza giovanile delle gang che uccidono i bambini innocenti e l'indifferenza di chi era stato avvertito, ma non ha fatto nulla per impedire un efferrato omicidio.
Un paese moderno e libero, la Gran Bretagna, il cui governo però ha deciso la deportazione di Pegah Emambakhsh, la giovane lesbica fuggita due anni fa dall’Iran passando dalla Turchia. La sua richiesta di asilo è stata rifiutata perché non c’è modo di dimostrare il suo orientamento sessuale!
Non importa loro che rischi le cento frustate previste dal codice penale iraniano. Una pena inferiore rispetto alla condanna morte, prevista per il reato di sodomia, ma da non sottovalutare tenuto conto che, tornata in cella, non sarà certo un medico a occuparsi delle ferite.
Detenuta in un centro di accoglienza nei pressi di Bedford, Pegah sarà deportata martedì 28 agosto con il volo diretto della British Airways delle 21.55 dall’aeroporto londinese di Heathrow. Le assistenti di volo dovranno avere l’accortezza di liberarla dalle manette poco prima dell’atterraggio per darle modo di indossare spolverino e foulard, altrimenti rischierà un’ulteriore dose di frustate per avere contravvenuto all’obbligo del velo.
Ad attenderla in aeroporto non ci saranno i due figli, frutto di un matrimonio combinato, che non può più vedere. E non ci sarà nemmeno la sua compagna, arrestata tempo fa e di cui nulla si è più saputo. Al loro posto ci saranno le poliziotte, una novità voluta dal presidente Ahmadinejad: sono in servizio da pochi mesi ma già si sono fatte la fama di essere spietate.
Pegah finirà in carcere, giusto il tempo di calmare le acque e dare avvio al solito processo sommario, visto che la magistratura è da tempo controllata dai falchi conservatori. Nel suo caso, visto il polverone che ha sollevato, potrebbe essere persino accusata di avere attentato alla sicurezza dello Stato.
I rischi che corre Pegah sono gli stessi di Yasmin K., a rischio espulsione in Germania, e che avrebbe corso la lesbica iraniana ventisettenne che nel 2006 non fu deportata perché i giudici di Stoccarda decisero che, pur non avendo le carte in regola per la concessione dell’asilo, non la si poteva condannare a morte sicura.
La campagna affinché Pegah ottenga l’asilo è portata avanti da Matteo Pegoraro e Roberto Malini dell’associazione italiana EveryOne, che sta gestendo il caso con la cooperazione dell’Iranian queer organization, una delle numerose organizzazioni omosessuali iraniane all’estero.
A salvare la vita di Pegah – suggerisce Arcigay - potrebbe essere la richiesta del premier Romano Prodi al britannico Gordon Brown, affinché il Regno Unito rispetti la Convenzione dell’Onu per i rifugiati che obbliga i Paesi firmatari a offrire protezione a tutti coloro che temono di essere perseguitati per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un particolare «gruppo sociale» od opinione politica. È dal 1999 che Londra riconosce gli omosessuali «gruppo sociale» e per questo due anni fa Pegah aveva scelto proprio il Regno Unito.
Ben diversa invece la storia delle giovani afgane che giocano a pallone.
La nazionale femminile di calcio afgana ha debuttato all’estero, in Pakistan, per affermare la propria indipendenza. 20 giocatrici, due allenatrici e un coordinatore, tecnico capo e portavoce di una squadra femminile nata tre anni fa e mai messa alla prova.
Venerdì scorso la nazionale afghana ha attraversato il confine, come squadra riconosciuta, con le maglie sociali, i gagliardetti da scambiare, le tute uguali. Un espatrio consentito e addirittura incoraggiato. Sono andate in Pakistan per partecipare al terzo «Torneo femminile», con le partite che durano 70 minuti con gironi a metà fra nazionali e club: Punjab, Afghanistan, Pakistan e poi Sindh red, Diya, Young Rising star.
La normalità è lontana, eppure non è mai stata così a portata di mano.
Il viaggio in Pakistan è storico, perchè fino a oggi le ragazze, che non sono mai state tanto numerose, si sono esibite in partite amichevoli con formazioni di quartiere e bambini.
Contro gli uomini non si gioca. Non esistono società, solo un gruppo che si allena nello stadio di Kabul. È lo stesso stadio scelto dai talebani come mattatoio. Durante il regime non c’era il calcio, neanche quello maschile. Nessuno ha più giocato dal 1984, la nazionale uomini è riapparsa nelle qualificazioni per la coppa d’Asia nel 2002, quella delle donne non ha idea di quando potrà avvicinarsi ad una competizione vera, però per la prima volta ha lasciato lo stadio di casa.
È un posto di fantasmi, usato come esempio di quanto l’Afghanistan sia cambiato e anche l'unico luogo in cui sfogare la voglia di indipendenza.
A lungo è stato gestito dalle ong, organizzazioni non governative, l’ultima si chiama «Fighting for peace» e si occupa di boxe, ma ci sono anche corsi di taekwondo piuttosto seguiti.
«Le ragazze prima non potevano circolare ora possono tirare pugni», hanno poster di grandi pugili appesi alle pareti, sognano di andare alle Olimpiadi anche se la boxe femminile, al momento, non è sport Olimpico.
L’emancipazione dentro il Kabul Stadium segue un corso indipendente e il fatto che si provino i rigori dove prima le donne venivano giustiziate con un colpo alla nuca, è un altro mondo, non solo un passo avanti, anche se in tv non si parla dell’Afghanistan per la nazionale femminile e le notizie sono altre. Anche se si contano i rapimenti e non i gol e solo quest’anno due giornaliste sono state ammazzate in casa loro, colpevoli di aver scelto un lavoro poco adatto e di farlo in modo troppo spregiudicato. Sopra la stessa area di rigore dove Zarmina è stata giustiziata il 16 novembre 1999, oggi, Shamila Khusrid entra in scivolata su un’avversaria.
Zarmina, madre di 5 figli, aveva ammazzato il marito. La picchiava da anni, non c’è stato processo, solo un campo spelacchiato dove inginocchiarsi in mezzo a gradinate vuote e morire.
Il campo è sempre malridotto, servono troppi soldi e già è stato difficile reperirli per la trasferta storica. Partenza all’ultimo minuto. Mai uscite dal loro paese, dalla loro città, mai usato il campo intero. Ne sfruttano metà e lavorano con le due allenatrici femmine anche se quando bisogna entrare in campo, la formazione la decide l’uomo di casa.
Il torneo pakistano è «una collaborazione per uscire dai periodi bui», le giocatrici «mettono una grinta in quello che fanno che le porterà lontano», e anche se «non hanno tutti i ruoli a posto, ora importa arrivare allo stesso livello degli avversari».
Al Jinnah sport stadium di Islamabad, le iscritte indossano il berretto da baseball e le tute lunghe. Non portano mai il velo, durante gli allenamenti stanno spesso a capo scoperto e sembrano convinte che questa nuova generazione farà la differenza e la farà giocando a pallone. O tirando pugni o con le arti marziali.
Tutto lo sport prima era proibito, ma nessuna vuole giocare a pallavolo e hanno le idee confuse su come si arriva alle Olimpiadi e su quanti gradi di separazione esistono tra il «Torneo femminile» di Islamabad e la coppa del mondo.
Sanno quanto è stato importante uscire dal paese per giocare e 70 minuti possono anche non essere regolamentari, ma non importa: la federazione che benedice il viaggio e la fascia da capitano e i tacchetti sotto le scarpe sono molto professionali.
Le giocatrici del Pakistan hanno un’allenatrice tedesca, Monica Staab. L’estate scorsa sono state in Giordania per un quadrangolare e hanno scoperto quanto è diverso muoversi per qualcosa che conta, contro un’altra nazione.
Per la prima volta parteciperanno alla qualificazioni per la Coppa d’Asia nel 2008.
Le afghane vogliono arrivare lì, a quel livello, a uscire dal caso sociale per diventare una nazionale che si gioca un posto nel continente. Non nel 2008, ma la prossima volta.
Il torneo femminile è stato voluto dalla Fifa e approvato in Svizzera, a maggio, durante il 57° congresso: «Sarà utile, per le donne nei paesi musulmani il calcio è un mezzo di emancipazione». L’emancipazione dell’Afghanistan che non segue linee rette e passa per lo stadio di Kabul, con tutti i suoi fantasmi.
Attualmente sono 500 le Atlete tesserate a Kabul dove, fino al 2001 alle donne era proibito fare sport.
Un piccolo passo verso l'armonia in un paese ancora in guerra, dove la morte e l'orrore sono sempre presenti, purtroppo...
Armonia per vivere in pace !

venerdì 24 agosto 2007

Commenti recenti

La piattaforma blogspot è molto facile da usare e ha parecchi vantaggi rispetto ad altre ma ciò che mi mancava sempre erano i commenti recenti
La scorsa settimana, passando da un blog politico locale, ho visto che la piattaforma era un blogspot modificato e con i commenti recenti ...
Mi sono fiondata a chiedere al webmaster del blog come avesse fatto e qual era la formula htlm magica che aveva usato
Giuseppe gentilissimo mi ha subito inviato ciò che desideravo, ho provato ma ahimè c'era un errore e la pagina non era funzionante
Allora ho chiesto all'amico Doxaliber e lui gentilissimo mi ha fatto una ricerchina e mi ha mandato altro.
Io ho conservato una piattaforma htlm classica, senza il layout recentissimo di questi ultimi mesi, ed ho inserito la "formula magica" , proveniente da http://help.blogger.com/
Non è il massimo ma è decisamente utile per chi commenta e per me che posso così vedere chi mi ha inviato un pensiero
E' tra l'altro un'operazione facilissima da fare!!!
Per chi volesse fare come me, può entrare nel sito di help.blogger oppure scrivermi una mail ed io invierò il tutto
( ho anche la formula per la piattaforma con il layout, per chi la volesse )
Un saluto e spero che arrivino presto...tantissimi nuovi Commenti
erica

sabato 18 agosto 2007

Gli ultimi libri letti

Mi è sempre piaciuto leggere, fin da piccola, ed ho la casa sommersa dai libri. Quando resto un paio di giorni senza leggere neppure poche pagine di un libro, mi manca qualcosa... Sono ormai libro- dipendente. Ho la passione per i libri gialli e per i thriller, ma mi è sempre piaciuto tantissimo anche leggere i libri di storia e le storie romanzate ambientate in periodi storici passati
In queste ultime settimane di vacanza ho avuto la fortuna di trovare in libreria e in edicola dei libri molto interessanti.
Il più bello è senza dubbio Il profumo delle notti sul Nilo ( in edizione inglese si intitolava The Map of Love) di Ahdaf Soueif ed Piemme Pocket
L'autrice è nata al Cairo e cresciuta tra l'Egitto e la Gran Bretagna. E' una giornalista.
Il romanzo è ricco di flash back tra la fine degli anni '90 e i primi del '900, tra l'Egitto attuale e New York, tra l'Egitto sotto il dominio degli Inglesi colonizzatori e l'Inghilterra.
Non so se sia una storia autobiografica in parte e se alcune delle donne protagoniste del racconto di inizii secolo siano veramente esistite, se siano state le nonne o la nonna dell'autrice del testo, ma sicuramente è una lettura affascinante per le storie d'amore dei protagonisti recenti e passati e per la storia del secolo scorso, con una carrellata di avvenimenti e di episodi estremamente interessanti, in particolare la nascita degli odi tra arabi ed ebrei, che acquistarono le terre in Palestina, e gli errori vistosi degli Inglesi nei rapporti con l'Egitto, ma anche con i Sionisti .
Tutto inizia con un baule riportato al Cairo, che contiene lettere gionali e diari di tanti anni fa, appartenuti a due donne coraggiose e amiche, le cui storie si incrociano e verrano recuperate dalle loro nipoti, Isabel ed Amal, cugine ma tanto diverse e lontane.
Un libro che ho letto con estrema attenzione,in pochissimi giorni perchè era troppo bello per centellinarlo con il contagocce di poche pagine per sera !
Gli altri due sono molto diversi ma ugualmente piacevoli
La notte del Gladiatore di Gordon Russell ( un nome fittizio per due scrittori italiani molto bravi ) ed Piemme, è un romanzo storico con le avventure di un eroe, Valerio, un gallico, diventato Orpheus il gladiatore in circostanze particolari che vive a Roma durante l'impero di Vespasiano. E' scritto molto bene ed è lineare nelle avventure del personaggio e della storia antica, ben descritta in tanti particolari
Anche Il Signore di Troia di David Gemmel , ed Piemme Pocket, narra la storia della città di Troia, del Re Priamo, dei suoi figli, degli amici e dei nemici, ma sicuramente non è la stessa storia che abbiamo imparato noi a scuola ... Curioso sentir parlare Odisseo, il grande Ulisse, qui ormai vecchio, che viaggia per mare sulla Penelope, una vecchia barca un po' malmessa, e tutti lo adorano per i suoi racconti buffi...
O di Elicaone, il principe di Dardania, che salpa sulla Xanto, una nuova nave grande ed avveniristica, che tutti chiamano la nave della morte perchè hanno paura che affondi subito, visto quanto è strana e gigantesca sul mare. Elicaone è anche chiamato Enea e si innamora di Andromaca, la futura sposa del suo migliore amico Ettore,il figlio primogenito di Priamo, il re di Troia. la città dai tetti d'oro, uomo volgare, cattivo, crudele e donnaiolo, anche se sempre innamorato di Ecuba, l'unica sua moglie !
E poi c'è il crudele e vendicativo Agamennone, re dei Micenei e tanti altri personaggi per tante vicende curiose....
Anche questa storia era troppo interessante per leggerla piano piano: me la sono gustata in 4 giorni, leggendo fino a tardi, al mattino di buon'ora e nel primo pomeriggio, un vero tuffo in 478 pagine fantastiche !

giovedì 16 agosto 2007

Egregio Signor Rossi

Egregio signor Rossi
non sono mai stata una sua fans, anzi a dir la verità non mi è mai piaciuto vedere le sue gare e soprattutto i suoi dopogara, con quelle esibizioni un po' clownesche in cima ad una moto, che tanto affascinano alcuni miei giovani alunni, quelli temerari incoscienti e poco amanti dello studio e della cultura, ma che io trovo estremamente diseducative e pericolose !
Ho letto in questi ultimi tempi delle sue disavventure e delle sue sfortune in pista, in amore e con il fisco ma mai avrei scritto un post perchè per me non era un argomento per nulla interessante.
Come lavoratrice dipendente single, che ha sempre pagato le tasse, anche quelle che non vengono pagate dagli evasori, come Lei, ma non solo Lei, naturalmente, perchè l'Italia è piena di una marea di paperon de' paperoni nullatenenti, che hanno la Porche, la Jaguar, la Ferrari, lo yacht a Portofino, l'appartamento a Montecarlo, le ville in Sardegna, ai Caraibi o dove va il vento della ricchezza smodata e dei paradisi con le banche accoglienti, non ho di certo fatto salti di gioia a sentire quanto ha ragranellato in questi ultimi annetti ma ...
ma quando ha avuto la geniale idea di mandarsi in Tv a reti miste a piagnucolare sulla sua crocifissione molesta da parte di chi ha il dovere di far rispettare le leggi a tutti , indistintamente, e a controllare chi ha la faccia tosta di evadere le tasse, beh, mi ha proprio fatto girare un pochino (tanto) quei famosi 5 minuti che mi girano solo ed esclusivamente quando un idiota qualsiasi, invece di star zitto, si mette a blaterare stupidate colossali.
Egregio
se Lei fosse stato in silenzio, quel meraviglioso, splendido, fantastico silenzio, che fa così bene alle orecchie altrui, ed aiuta a riflettere e a meditare su noi stessi, e si fosse magari coperto anche il capo con un pizzico, solo un pizzico, di cenere, in segno di profondo pentimento, con l'aggiunta di una certa vergogna e di un qualche disagio e rossore ottocentesco per aver trasgredito le leggi della sua patria natia, non le avrei mai scritto, può esserne certo
Ma poichè si è mostrato presuntuosetto ed arrogante, e per nulla intimorito, vorrei consigliarle di pensare a quel detto : " L'uomo saggio capisce quando deve fermarsi " e , aggiungo io, stare muto come un pesce, pagando quel che deve essere pagato
Eh, sì, caro Signore, perchè se tutti pagassero le tasse, con onestà e correttezza, tutti noi che le paghiamo regolarmente, senza piagnistei, ma con gravi sacrifici, pagheremmo molto meno!!!!
Capito , egregio ???
E per finire, tanto per non farla lunga, come si suol dire, Le aggiungo pure un piccolo consiglio : pensi alla vecchiaia, quella arriva in fretta, molto più in fretta di quanto non si pensi, come il successo che c'è e poi non c'è più e tutti quelli che ti idolatravano, ti mollano lì, solo soletto, e se poi per caso ti sei mangiato tutti i miliardi, in donne, macchine, vizi o stravizi vari, come fate di solito, voi dello sport o del cinema o dello spettacolo, che scialacquate in 4 e 4 = 8 un gran mucchio di dané, devi correre ad implorare lo Stato o il suo Presidente perchè ti mantenga con un piccolo miserabile vitalizio, quei soldini così scarsi, come quelli delle pensioni delle nostre mamme o delle nostre nonne che hanno lavorato tutta la vita duramente e campano con neanche 500 euro al mese !!!
Egregio "dottore"
Siete tutti quanti umani, anche voi campioni multimiliardari, e molto più spesso di noi, poveri comuni mortali, anonimi e sconosciuti, siete dei giganti con dei fragili piedi di argilla !
Ci pensi e vedrà che aveva ragione Bertold Brecht quando affermava :" Sventurata la terra che ha bisogno di eroi”. Noi di eroi come Lei non sappiamo proprio che farcene.
Resti pure a Londra o dove diavolo è e sparisca, in silenzio, senza fare rumore ...
Addio , senza nessun affetto o pietà erica

mercoledì 15 agosto 2007

continuano le Fatiche ...!!!

Anche oggi ho aggiornato il blog della Margherita di Omegna
Scrivere un blog personale è certamente un'esperienza interessante , ma scrivere dei post per un blog politico locale è una vera gioia, in particolare se si amano i gialli!!!
E stamattina era proprio un "quasi" giallo, in effetti, l'argomento trattato...
Il “giallo” della Bandiera
Aprendo di buon mattino le pagine de La Stampa VCO leggo con un certo sconcerto un titolo per lo meno curioso : ” Assessore rimuove la Bandiera della Pace. Rimedia il vicesindaco ”A quanto pare la bandiera arcobaleno, simbolo di pace, non ha proprio pace ad Omegna in questi ultimi tempi ed ovunque essa venga messa, viene poi rimossa e in qualche caso anche rimessa, tra le polemiche.
L’ultimo episodio riguarda la bandiera della pace posta circa un mese fa dalla Signora Enrica Signini, presidente dell’Associazione Familiari Caduti e Dispersi in guerra, sul monumento che in Largo Cobianchi , di fronte al Municipio, ricorda i 3 giovani uccisi dai nazifascisti il 26 novembre 1944: Nando Menegola, Ferdinando Rota e Carlo Signini.
Il mistero di chi ha fatto togliere anche quel drappo è stato subito ” oggetto di discussione in città “.
” Poi si è scoperto che a farla togliere sarebbe stato un assessore e ad eseguire l’ordine gli agenti di polizia Municipale “, così si legge nell’articolo.
Christian Scatamacchia , ex assessore della precedente amministrazione Buzio, (di centro sinistra ),ha dichiarato : ” Mi risulta che però due dipendenti del comune si siano rifiutati di farlo. Poi finalmente sembra abbiano trovato qualcuno che l’ha fatto ”
A protestare subito è stata la Signora Signini : “ Ne avevo parlato anche con il sindaco e con l’assessore Songa e non avevano avuto nulla da obbiettare. Quella bandiera per noi è simbolo di pace“.
Il cronista Vincenzo Amato a questo punto svela il presunto autore della “scomparsa”
” A farla togliere sarebbe stato l’assessore Stefano Strada e a riconsegnarla ad Enrica Signini sono stati ieri pomeriggio il vicesindaco Giulio Lapidari e l’assessore Luigi Songa.”
Giulio Lapidari ha detto : ” Eravamo ignari dell’accaduto, crediamo che l’iniziativa sia stata frutto di un fraintendimento. Abbiamo fatto togliere la bandiera arcobaleno dal Municipio perchè in quel posto ci vanno solo le bandiere ed i simboli istituzionali. Diverso è invece il discorso se la bandiera va messa su un monumento di caduti ed a farlo è addirittura una loro parente”
Lapidarie parole che si meritano un applauso ed un plauso al vicesindaco : ” Bravo Giulio, ben detto e ben fatto! grazie, anche a nome della Pace … ” erica
Ah, dimenticavo : la bandiera è tornata al suo posto, naturalmente !
Da tanti anni conosco il vicesindaco, sono stata collega dell'ex assessore, mia mamma conosce la signora Signini ( io invece ho avuto come alunno alcuni anni fa un nipote del partigiano assassinato ) e sicuramente questo rende il giallo ancora più interessante.
Ma comunque trovo l'episodio decisamente sconcertante e preoccupante
I 3 giovani partigiani nominati nell'articolo qui sopra sono morti per difendere il nostro paese dal fascismo e dalla dittatura.
La loro morte fu uno degli episodi più brutali della storia di Omegna negli anni 43-45. Furono presi grazie alla soffiata di un delatore locale ( che fu ucciso poco tempo dopo ), probabilmente mentre stavano rientrando a casa, verso la Verta e le Brughiere, e furono poi fucilati sul Largo Cobianchi, dove c'è la chiusa che immette il Lago d'Orta nel fiume Nigoglia.
Rota, che aveva 20 anni, era stato compagno di scuola di mia mamma qui a Crusinallo.
Spesso nei suoi racconti di quei due bruttissimi anni di guerra civile qui a Omegna, dove i partigiani furono perseguitati ed uccisi dai fascisti, lei nomina spesso Rota e gli altri due giovani, soprattutto Signini, che era padre di 3 figli piccolissimi, e ricorda sempre che furono poi portati nella cappella mortuaria del vecchio ospedale.
Ancora oggi è grande la sua amarezza perchè allora i fascisti impedirono ai famigliari di entrare e di vederli e di assisterli almeno da morti. Anche la pietà non c'era proprio più quel giorno !
Mia mamma entrò con suor Maddalena, con cui prestava assistenza volontaria in ospedale, e restarono entrambe a lungo a pregare e a piangere per quelle 3 giovani vite barbaramente uccise.
Una vergogna allora e una vergogna ora che ci si accanisce così su una bandiera di pace, che è un simbolo perchè non si ripetano mai più simili orrori di una guerra fratricida tanto sanguinosa.
Forse sarebbe molto più utile usare la Polizia Municipale per controllare i giovani centauri in erba, tanto fastidiosi e pericolosi, che scorrazzano impunemente per via Bariselli e per via Laghetto, a Crusinallo, in pieno pomeriggio, quando ci sono in giro bambini e persone anziane, da due mesi a questa parte, sicuri di farla franca, tanto qui non viene mai nessuno a fare un giro, visto che l' eccessivo dispendio di forze e di uomini è destinato ormai al solo Centro storico !!!
E sarebbe anche utile, molto utile controllare quei poveri cani rinchiusi in recinti o peggio che soffrono ed ululano e piangono e abbaiano giorno e notte ... A Casale C. Cerro, un paese qui vicino, il sindaco ha emanato un'ordinanza al riguardo perchè si è reso conto che certi padroni di animali non rispettano le leggi e maltrattano quelle povere bestie indifese!!!!
Se ci fossero effettivamente anche i vigili di quartiere, che girano a piedi, come i famosi Bobbies a Londra, ci sarebbe di certo maggiore ordine e sicurezza
E non servirebbero neppure quei tanto "famosi" e decantati, in campagna elettorale !, sportelli del cittadino, dove andare a reclamare per... non ottenere un bel nulla, probabilmente!.

martedì 14 agosto 2007

Chi l'ha visto ?

Raccolgo il messaggio lanciato stasera da Rai 3 per il bimbo che ieri pomeriggio è stato trovato abbandonato in un carrello in un supermercato di Nichelino e che si trova ancora ricoverato all'ospedale Santa Croce di Moncalieri (Torino), nel reparto infanzia .

Al momento ancora nessuno, nè parenti o amici o conoscenti, si sarebbe fatto vivo e sono ancora in corso le indagini dei carabinieri per rintracciare i genitori del piccolo che all’apparenza potrebbe essere dell’Est Europa.

Dall’esame delle fattezze il bimbo sembrerebbe di origine slava e avrebbe 18 mesi. Confortato dai medici e dalle vigilatrici, che non lo lasciano solo neppure per un attimo, il bimbo ha trascorso una notte tranquilla. Ieri sera ha cenato e anche stamani ha fatto colazione. Data la tenera età, non parla e balbetta solo qualche monosillabo.

Se qualcuno dovesse riconoscerlo, basta telefonare ai Carabinieri e comunicarlo.

Spero che presto sia risolto questo triste caso e che possa essere rintracciata la sua mamma perchè qualunque sia stato il motivo dell'abbandono, un bimbo così piccolo ha sempre bisogno dell'affetto e della presenza della mamma, almeno !

domenica 12 agosto 2007

SOS cani abbandonati

Questa è una delle foto del mio ultimo cane, Pablo.
Era un bellissimo segugio grifone, allegro, giocherellone e pieno di vita.
Lui è stato fortunato: ha trovato una casa ed una famiglia che gli ha sempre voluto molto bene e gli ha dato tanto amore
Anche quando si è ammalato lo abbiamo sempre fatto curare e, fino alla fine, è sempre vissuto in casa con noi.
Ma non tutti i cani o i gatti o altri animali in cattività hanno avuto la stessa fortuna del mio indimenticabile Pablo
Duccio, nel suo blog, ha inserito questo messaggio e anch'io, come lui, vi chiedo di publicarlo o di inviarlo via sms nella speranza che non ci siano più abbandoni e sofferenze terribili per tutti gli amici dell'uomo che non hanno un padrone responsabile !!!
‘IO L’HO VISTO’, SMS PER SALVARE CANI ABBANDONATI
Se vedi un animale abbandonato invia un SMS al 334.105.10.30
E’ una iniziativa di Autogril e Polizia Stradale.

Copia questo testo e postalo nel tuo blog
Copia questo testo ed invialo via sms ai tuoi amici

venerdì 10 agosto 2007

"Via Rasella atto di guerra"

La Cassazione ha condannato nei giorni scorsi il giornale “Giornale” che aveva assimilato gli autori dell’attentato ai nazisti
Una sentenza storica, per l' importanza che ebbe via Rasella in rapporto con la successiva strage delle Fosse Ardeatine
"Ora e sempre Resistenza".
Ma troppe persone ormai non sanno, non ricordano, non accettano, affascinati e plagiati da quel vento del revisionismo che tutto stravolge e confonde e rifiuta.

"Fra i 2194 giorni bui che racchiudono quella tragedia mondiale chiamata guerra, il 24 marzo 1944 rimane scolpito nella pietra." A Roma, in via Rasella, i partigiani compiono un attentato contro un battaglione tedesco: 33 morti.
Per rappresaglia, 21 ore più tardi alle Fosse Ardeatine sono trucidate 335 persone, molti gli ebrei. Comandava i tedeschi Eric Priebke, allora trentunenne.
Quando lo processarono, in un editoriale del 6 aprile 1996, Vittorio Feltri affermò che «non era certo peggiore di alcuni partigiani, in quanto questi avevano agito al solo scopo di provocare la rappresaglia tedesca e la sollevazione popolare». Ieri la Corte di cassazione ha affermato che quella bomba non fu una provocazione dissennata, ma «un legittimo atto di guerra rivolto contro un esercito straniero occupante e diretto a colpire unicamente dei militari».
Il Giornale allora diretto da Feltri, pubblicò una serie di articoli nei quali, secondo giudici della Cassazione, i partigiani finivano per essere paragonati ai nazisti e i tedeschi uccisi, del battaglione «SS Bozen», venivano visti come «vecchi militari disarmati»: la sentenza numero 17172 sostiene che «si trattava di soggetti militari pienamente atti alle armi, tra i 26 e i 43 anni, dotati di sei bombe e pistole» e «i suoi componenti erano sicuramente altoatesini che avevano optato per la cittadinanza germanica».

Falso, inoltre, che, dopo l’attentato, fossero stati «affissi manifesti che invitavano gli attentatori a consegnarsi per evitare rappresaglie»: al Minculpop premeva, infatti, di tenere nascosto il fatto.
Rosario Bentivegna, 85 anni, che con Carla Capponi fu fra gli autori dell’attentato, non aveva accettato quella «camnpagna di stampa» e aveva così fatto causa civile a Feltri a Francobaldo Chiocci, autore degli articoli, e all’Europea Edizioni spa.
Ora che ha vinto, e definitivamente, Bentivegna commenta che «c’è poco da essere contenti è solo un ulteriore smentita». E Chiocci si dice «stupefatto. Anche perchè tutta una giurisprudenza concordava nel ritenere la nostra una legittima critica». La condanna prevede il pagamento di 45 mila euro.

Novartis

Oggi nella posta ho trovato questa mail :
"Carissimo sostenitore,
Da parte di tutto lo staff di Medici Senza Frontiere vogliamo ringraziarti personalmente di aver aderito alla petizione di Medici Senza Frontiere per chiedere a Novartis di rinunciare alla causa intentata contro il Governo Indiano.
Come forse avrai già saputo, lunedì 6 agosto, la Corte Indiana ha respinto il ricorso della multinazionale svizzera.
La Novartis aveva trascinato in giudizio il Governo Indiano per forzarlo a modificare la legge indiana sui brevetti in modo da ottenere una più facile e più ampia protezione della proprietà intellettuale per i suoi prodotti. Novartis affermava che la legge indiana – che consente entro certi limiti la produzione di versioni generiche di alcuni medicinali essenziali - non rispetta le regole fissate dall'Organizzazione Mondiale del Commercio. Ma queste lamentale lamentele sono state giudicate prime prive di fondamento dall'Alta Corte di Chennay.
La sentenza della Corte indiana è un grande sollievo per tutti i medici e i pazienti che nei Paesi in via di sviluppo dipendono dagli equivalenti generici e di qualità d e i farmaci salva-vita prodotti n India a prezzi accessibili per i Paesi più poveri.

Questa decisione avrà un impatto diretto su molte medicine che sono essenziali nei nostri progetti. Per esempio, l'India potrà evitare di riconoscere i brevetti su alcuni farmaci di nuova generazione cruciali per la terapia dell'HIV: in questo modo le industrie indiane potranno avviare la produzione di equivalenti generici e la concorrenza contribuirà ad abbassare i prezzi.
Abbiamo appreso con piacere che Novartis non intende opporsi alla sentenza e chiediamo alla multinazionale di astenersi da ogni ulteriore tentativo di far dichiarare illegittima la legge indiana.
Non ci illudiamo che questa sentenza possa risolvere il problema dell'accesso ai farmaci: c'è ancora molto da fare per abbassare i prezzi dei farmaci salvavita esistenti e per stimolare lo sviluppo di nuove medicine e test diagnostici disperatamente necessari. Ma la tua firma e quelle delle altre 420mila persone che hanno aderito hanno creato un movimento globale che ha aiutato l'India a mantenere il suo ruolo di "farmacia dei Paesi poveri".
Grazie di cuore per il sostegno!
Tido von Schoen-Angerer ,Direttore della Campagna per l'accesso ai farmaci essenziali, Médecins Sans Frontières
Christophe Fournier ,Presidente Internazionale di Médecins Sans Frontières
Raffaella Ravinetto , Presidente di Medici Senza Frontiere Italia
P.S. Per maggiori informazioni sulla causa e per alter notizie consulti il nostro sito
www.medicisenzafrontiere.it o www.accessmed-msf.org
Questa è una gran bella notizia
Grazie di cuore a Medicisenzafrontiere che ha permessso a me e ad altri 80 mila Italiani di firmare una petizione salvavita!
"Medici Senza Frontiere tratta oltre 100mila malati di HIV in tutto il mondo e ben l'84% dei farmaci antiretrovirali che prescrve, pre-qualificati dall'Organizzazione Mondiale della salute, proviene dall'India . Molti Governi di Paesi in via di sviluppo e altre agenzie internazionali come l'Unicef e, la Clinton Foundation ed anche il Pepfar, dipendono dai produttori indiani di generici per l'approvvigionamento di farmaci contro l'Aids. Dobbiamo permettere all'India di continuare a essere la Farmacia dei Paesi Poveri".

giovedì 9 agosto 2007

Le Stragi dimenticate: Castiglione di Sicilia

Ho letto ieri sul quotidiano La Stampa un articolo veramente interessante di Alfio Caruso sulla strage dimenticata di 20 civili a Castiglione in Sicilia, perpetrata nel 1943 dalla Wermarcht in fuga.
Ho letto tantissimi libri e testimonianze sulla seconda guerra mondiale ma è la prima volta che sento parlare di Castiglione.
Forse più che dimenticata, è proprio sconosciuta !
Nell' estate del '43, due accampamenti, italiano e tedesco, erano impiantati alla periferia di Castiglione.
Il generale Guzzoni, della 6a armata, aveva trasferito da Enna a metà luglio il proprio comando a Passo Pisciaro, mentre il generale Hube, a capo del XIV Corpo d'armata, si era installato nella villa all'interno del noccioleto a Picciolo Rovitello - lì ora sorge un campo da golf -
A fine luglio arrivarono in paese, a dorso di mulo, le notizie dell'insediamento degli americani del generale americano Patton a Palermo e dell'8a armata di Montgomery che non riusciva a sfondare la linea del Simeto, nella piana di Catania.
I paracadutisti tedeschi della 1a divisione ed un pugno di raccogliticci reparti del regio esercito facevano muro da giorni.
Nei notiziari di radio Londra,si parlava del fosso Buttaceto, la trincea dove gli arditi del maggiore Nino Bolla uscivano di notte per temerarie incursioni.
Anche a Castiglione, via di transito fra Catania e Messina, si sapeva dunque che a giorni i tedeschi e gli italiani sarebbero partiti per lasciare il posto agli inglesi e alla fine della guerra, ma non ci si fidava granch'è perchè i crucchi incutevano paura.
Il loro generale Hans Valentine Hube, sfuggito all'inferno di Stalingrado, con un solo braccio, era un abile stratega delle truppe corazzate e non amava l'alleato, con le pezze sul sedere.
Nonostante l'età avanzata era pieno di energia e da subito aveva esautorato Guzzoni e ed i suoi collaboratori.
La sera del 1° agosto 1943 invitò a cena in villa il collega italiano e il capo di stato maggiore Faldella, ma a Guzzoni l'invito non piacque e piazzò attorno al noccioleto un battaglione di guastatori pronto ad intervenire.
Era in effetti una trappola perchè in quelle ore Kesserling avrebbe dovuto occupare Roma e arrestare la famiglia reale. Ma dopo estenuanti discussioni il maresciallo riuscì a convincere hitler a soprassedere e Hube fu costretto, pure lui, a comportarsi nello stesso modo con gli ospiti.
Il 10 agosto Hube ed i reparti del quartier generale tedesco si avviarono verso Messina poichè l'evacuazione della Sicilia era stata fissata per il 16.
L' 11 entrarono a Castiglione un cingolato e quaranta granatieri con l'ordine di prendere prigionieri più civili possibile.
Chi tentò di sottrarsi venne abbattutto dalle mitraglie e alcune donne accorse per difendere mariti e figli furono buttate giù dai balconi.
In poco meno di un'ora furono uccise 20 persone.
Nino Lomonaco, custode di questa memoria, ricorda però che un soldato tedesco non denunciò un poveraccio nascosto nel soffitto e unaltro mostrò una medaglietta del battesimo e ripeté diverse volte la parola cattolic alle madri e figlie terrorizzate, accontentandosi di un bicchiere d'acqua prima di uscire da una casa del paese.
Nella stalla comunale furono rinchiusi oltre 300 uomini che i tedeschi volevano fucilare il giorno 18
Il parroco padre Giosué Russo coadiuvato da suor Amalia Casini avviò una drammatica trattativa con gli ufficiali, ma all'alba del 18 i tedeschi se ne andarono.
Questa fu la prima strage nazista, quando l'Italia era ancora alleata, ma nessuno si preoccupò mai più di essa e tantomeno dei responsabili dei 20 omicidi
Un mese dopo a Nola le SS trucidarono 11 militari e due civili come rappresaglia alla Resistenza campana e il 19 settembre, a Boves, vicino a Cuneo, qui in Piemonte, massacrarono 32 civili.
All'efferatezza nazista, che si distinse in seguito con altre successive stragi, si deve però affiancare anche un episodio altrettanto barbaro perpretrato dagli alleati: a Biscari, in provincia di Ragusa, gli Americani avevano massacrato 76 prigionieri tedeschi e italiani, infrangendo così, pure loro, la Convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra

Libertà Negate e Violazione dei Diritti Umani

In questi giorni è in corso una accesa polemica tra l'Iran e l' Italia sulla pena di morte.
La Farnesina ha espresso forti inquietudini per l'ondata di condanne a morte eseguite nel paese degli ayatollah - 11 impiccagioni solo nell'ultima settimana, 120 da gennaio! -
Il portavoce del ministro degli Esteri iraniano ha risposto che " ogni paese indipendente agisce contro i criminali in modo appropriato alle sue leggi e ogni interferenza negli affari interni di un paese".
Lo scontro sulla violazione dei diritti umani tra l'Europa e l'Iran si è notevolmente aggravata quando è stata emessa una sentenza dalla Corte rivoluzionaria del Marivan che il 16 luglio ha condannato a morte due giornalisti curdi, Adnan Hassanpur e Abdolvahed Hiwa Butimar, entrambi membri del partito messo fuorilegge del Kurdistan iraniano, per ostilità verso Dio.
Due associazioni europee, Information safety and freedom(Isf) e Articolo 21 hanno lanciato la campagna per salvare i due giornalisti ed hanno attaccato frontalmente il sistema giudiziario della Repubblica islamica:" Di confessioni di gravi reati rilasciate in carcere sono pieni gli archivi dei paesi totalitari ".
E in Iran di libertà negate e di violazioni dei diritti umani ce ne sono decisamente molte, in particolare contro le donne.
L'ex presidente riformista Mohammad Khatami è stato iscritto nel registro degli indagati del Tribunale del Clero a Quom per aver stretto la mano ad alcune donne durante una sua visita ad Udine !
Grazie a Khatami, una decina di anni fa, Faezeh Hashemi, presidentessa della Federazione sportiva femminile e figlia di Rafsanjani, vinse una dura battaglia perchè alle ragazze fosse garantito il diritto di usare la bicicletta almeno nei parchi dove gli Iraniani trascorrono le giornate di festa facendo i picnic e socializzando.
Fu però insultata dagli integralisti, che aggredirono delle giovani donne in bici in un parco di Teheran. Oggi a Teheran le ragazze giocano a bamington, ma nessuna usa la bici!
Ed anche a Isfahan, antica capitale e principale città turistica, da domani alle tantissime donne che viaggiano in bici sarà proibito l'uso delle due ruote perchè è sconveniente, così come i pattini e gli scooters !
Queste misure restrittive volute dalla rivoluzione culturale di Ahmadinejad preoccupano molto la società civile iraniana che non approva le discriminazioni delle donne, le condanne a morte per reati d'opinione, la detenzione degli studenti del Politecnico Amir Kabir dopo le dimostrazioni di aprile e la sparizione a luglio del leader del sindacato dei trasporti Mansour Osanlou.
Il 15 marzo 2008 si tornerà a votare e questa è l'unica speranza per allontanare gli ultraconservatori.
Auguriamo dunque a questo bellissimo ma infelice paese, dalla storia antichissima, di ritrovare presto la libertà e la democrazia.
Anche in Cina l'altro ieri si è avuto un inquietante episodio. Una decina di corrispondenti stranieri sono stati trattenuti per oltre 3 ore a Pechino al termine di una conferenza di Reporter Sans Frontières
Quattro membri di questa associazione hanno incontrato un gruppo di giornalisti di fronte alla sede del comitato organizzatore dei giochi olimpici 2008 ed hanno accusato la Cina di non aver tenuto fede alla promessa fatta nel 2001, al momento dell'assegnazione dei Giochi, di migliorare i diritti umani.
Rsf ha ricordato la repressione contro la setta religiosa del Falun Gong, che ha centinaia di esponenti in prigione, contro le minoranze etniche tibetane e uighura, contro i dissidenti e gli intellettuali.
Sono ancora migliaia le persone che ogni anno vengono condannate a morte ed uccise, spesso anche pubblicamente.
L'unica soluzione possibile, secondo me, è boicottare le Olimpiadi in Cina: non andare a vederle o non vederle in TV
Non possiamo fare altro ma siamo in tanti e se tutti quanti boicotteremo i Giochi, forse allora anche la Cina scoprirà che il potere della democrazia e della libertà è forte e si deciderà a rispettare entrambi e le tante vite umane che sono in balia di un potere ingiusto !

mercoledì 8 agosto 2007

Anniversari

Il 7 agosto 1957 moriva Oliver Hardy, l'indimenticabile Ollio di tanti film allegri e divertenti girati in coppia con l'inseparabile Stanlio, al secolo Stan Laurel
Li rivedo sempre con piacere, anche se ultimamente è sempre più raro ritrovarli in Tv. Sono stati il divertimento e la gioia di tutta la mia infanzia, il grassone simpatico e il grissino pasticcione e combinaguai, unici e indimenticabili, che sapevano far ridere senza volgarità !
Speriamo che alla Rai qualcuno si ricordi di loro e ce li riproponga con una serie dei loro film migliori
Il 6 agosto ed il 9 agosto sono due date storiche che riportano, purtroppo, alla seconda guerra mondiale.Hiroshima e Nagasaki sono le città giapponesi dove furono esplose le due prime bombe atomiche. Un monito per ricordare che la guerra è sempre morte e distruzione !

sabato 4 agosto 2007

Gita a Saas

Come promesso anche se un tantino in ritardo vi mostro alcune foto della mia gita a Saas Fee e a Saas Grund in Svizzera.













Sono partita alle 6, ma con una bella levataccia alle 5 e qualcosa ! Siamo arrivati al Passo del Sempione verso le 7, perchè il traffico sulla super strada dell'Ossola era ridotto a ben poca cosa, ma c'era una nebbiaccia che non lasciava vedere nulla e tirava un vento gelido per nulla estivo !

Poi mentre scendevamo verso Briga e il Vallese la nebbia si è diradata ed è spuntato un magnifico sole, che ha illuminato tutta la vallata sottostante. Ci siamo fermati prima a Gliss a visitare la chiesa, molto bella, ed il cimitero che l'attornia, dove vi è la tomba di Ernest Guglielminetti, originario della Val Strona, la valle che sale da Omegna seguendo il fiume omonimo. Guglielminetti è noto in tutto il mondo come Monsieur Goudron, ovvero come l'inventore dell'asfalto. Era un medico e visse per un lungo periodo in Oriente, dove imparò dai nativi ad usare il catrame per rendere più puliti e disinfettati i pavimenti e i muri dei locali dove vi erano gli ammalati. Partecipò poi ad un concorso del Principe di Montecarlo che voleva risolvere il problema della polvere sollevata dalle prime automobili e naturalmente lo vinse, proprio con la spalmatura del catrame sulla corniche di Monaco! Fu anche l'inventore della maschera per l'ossigeno. Un personaggio decisamente affascinante Abbiamo poi proseguito per Saas Fee, una delle più belle stazioni di montagna della Svizzera, famosa per le sue case fungo di cui si possono vedere due esempi nella seconda foto. Le case di legno sono sostenute da questi sostegni, di sasso o di legno, che assomigliano a dei funghi. Ci siamo fermati a mangiare e a visitare il borgo, con tutte le case gli albergi ed i giardini pieni di sgargianti gerani e fiori dai mille colori. Io mi sono comprata un bellissimo pile con la cerniera intera, caldo e comodo per l'inverno, ma guardando poi l'etichetta ho scoperto che era fabbricato in Italia. Noi abbiamo le cineserie, gli svizzeri hanno i nostri prodotti a prezzi modici !!!! Da Saas Fee siamo ridiscesi nella vallata e ci siamo fermati a Saas Grund dove c'era la sfilata di tutti gli antichi mestieri, che si svolge sempre il 1° agosto, giornata nazionale della Svizzera.Invece delle sfilate con i carri armati, qui sono sfilate le bande musicali, le majorettes, i carri con i mestieri antichi, compresi quelli con gli animali, cavalli asini, muli e mucche nere autenticamente svizzere. Al termine della sfilata 4 delle mie abituali compagne di viaggi UNI3 ed io ci siamo fiondate in una deliziosa Conditorei, panetteria gelateria, dove ci hanno servito dei gelati giganti, con panna e ciliegine, e dei frappè alla fragola con latte fresco che erano un vera squistezza. Io ho anche acquistato il pane di segale, che mi piace tantissimo, a colazione con un filo di burro e la marmellata o... lo speck. Al ritorno al Sempione non c'era più la nebbia ma un magnifico tramonto con tutte le montagne intorno innevate, a partire dal monte Leone ( la prima foto in alto). Una giornata indimenticabile ed un rientro veloce, con una bella abbronzatura da montagna presa camminando nella frizzante aria alpina dei quasi duemila metri

venerdì 3 agosto 2007

Che fatica ....!

Che fatica seguire le notizie della mia città in questi ultimi tempi!
Ho iniziato a scrivere i post per il nuovo blog Margherita del circolo di Omegna, la città dove vivo da sempre e dove lavoro, convinta che non sarebbe successo nulla o quasi in questi mesi estivi in cui la nuova amministrazione comunale, di centro destra, che ha vinto il ballottaggio dopo tantissimi anni di governo di centrosinistra, iniziava a governarci.
E invece ....
sono partiti alla grande, con delibere ordinanze e campagne mediatiche su tutti i giornali locali.
Solo a star dietro agli articoli del quotidiano La Stampa Vco , del bisettimanale locale EcoRisveglio , o della Prealpina, del Corriere di Novara e dell'Informatore cittadino passano le ore perchè tutti fanno a gara a fare lo scoop ed a pubblicare per primi le novità della giunta
Abbiamo così scoperto in un solo mese che Omegna era " infestata" dai criminali, dai vandali ecc ecc, che il centro culturale islamico,organizzazione onlus, che ha acquistato i locali del centro, passando da un notaio!, dovrebbe andarsene da Omegna, che una delibera iniziale ha fatto togliere la bandiera della Pace esposta da anni sulla facciata laterale del municipio, che un'ordinanza di 4 giorni fa obbliga i bar del nostro Centro storico a sospendere ogni attività rumorosa di qualsiasi tipo alle ore 24, e, ciliegina sulla torta, si fanno inchieste con interviste ai cittadini se sono d'accordo o no che partano ronde notturne di volontari
A leggere tutto ciò ( e a scriverlo poi sull'altro blog) mi sembra di essere finita in un giallo americano a tinte fosche, in un vero cauchemare come dicono i francesi ( incubo trad. di erica!) da cui si spera di risvegliarsi il più presto possibile
Sicuramente c'è qualche furto, qualche tentativo di truffa, ragazzi in motorino spericolati e disturbatori, qualche vandalo qua e là, ma non solo in Centro città, spaccio e consumo di droga, ma come in tutte le altre città
La psicosi terroristica la paura ed il panico per chi non è "indigeno", che queste notizie, pubblicate a iosa, sicuramente diffondono con estrema facilità sono o possono essere estremamente dannose e pericolose se vengono recepite da menti fragili e facilmente influenzabili
Mi auguro che il senno di noi Omegnesi sia superiore a tutto ciò e che possiamo continuare ad essere la tranquilla e solare e bellissima cittadina turistica sul Lago d'Orta, circondata dalle prealpi piemontesi e dalle vicine montagne alpine ossolane, terra di laghi e di colline e di montagne, terra di persone industriose ed intelligenti, che spesso sono partite migranti per altri paesi del mondo e che sanno quindi cosa significa la parola "emigrare" e la parola" accoglienza"
Ieri pomeriggio ho partecipato, con una nuova fiammante bandiera della Pace, perchè quella che sventola da anni sul balcone di casa doveva restare lì!, alla manifestazione di disappunto di noi cittadini pacifici per la rimozione di una bandiera della pace dal Municipio di Omegna
Eravamo tanti, anche se proprio allora si è messo a piovere, dopo due settimane di caldo intenso e di vento forte e fastidioso
Poi, mentre i manifestanti sfilavano in corteo fino alla Comunità Montana, che ospita una bandiera della Pace, io sono andata in chiesa a Sant'Ambrogio, la chiesa principale della città.
Avevo letto sul giornale al mattino che ci sarebbe stata una messa per ricordare un mio vicino di casa che il 2 agosto 1980 era morto alla stazione di Bologna
Sapevo che alla messa, di cui non era stata data notizia in città, ci sarebbero stati i rappresentanti della nuova amministrazione di centrodestra
A Bologna sono morti in tanti, troppi direi, ed i colpevoli ed i mandanti della starge sono tuttora " sconosciuti" perchè i processi del passato hanno prosciolto i fascisti accusati di aver messo la o le bombe
Sono riuscita a restare 10 minuti in chiesa e poi sono uscita
Preferisco ricordare il papà del mio compagno d'infanzia e di gioventù, una persona indimenticabile nei miei ricordi personali, in altro modo, nel silenzio e nella riflessione, lontano da tutti, senza ipocrisie ed esibizioni pubbliche
Ricordo i 18 anni passati qui a due case di distanza, la nostra amicizia, il suo essere sempre discreto e gentile e disponibile, anche se lui era importante perchè era il direttore amministrativo della ditta Bialetti
E poi il ricordo di quel maledetto 2 agosto quando mia mamma mi ha telefonato in Francia dove ero appena arrivata dai miei cugini con mio papà per farmi sapere che tutto era saltato a Bologna e lui con tutti gli altri
Ora vi lascio
questa sera inserirò alcune foto della mia gita svizzera dell'altro ieri, una passeggiata splendida nella linda pulita ordinatissima Svizzera di lingua tedesca arrivederci e buona giornata erica